Analisi del conflitto, mediazioni e visioni si tengono insieme: la ricerca nel nuovo umanesimo, per la pace, è in questa tri-unità complessa.
Mentre scriviamo, il mondo continua a essere percorso dalle guerre, sospeso nel passaggio sottilissimo tra ‘penombra’ e ‘tempi bui’. Ciò che è complesso, oltre al fatto che le singole guerre non sono mai separate dalle altre, è che – guardando in particolare al Vicino Oriente e a Russia/Ucraina – i nodi irrisolti del passato (più o meno remoto) sono ragione del futuro già presente.
Il mondo è sospeso tra ‘penombra’ e ‘tempi bui’ soprattutto perché le classi dirigenti (intellettuali compresi) non percorrono la tri-unità complessa che è condizione per il nuovo umanesimo, per la pace. Tutti si limitano al presente imminente, al massimo interrogandosi sulla prossima mossa dei contendenti. Ma c’è, in gioco, qualcosa di più ampio: nella interrelazione planetaria, ogni guerra diventa negazione della sostenibilità sistemica. Il che significa che, progressivamente, si erode la generazione di futuri possibili.
Sembra incredibile, e lo è, che – nel tempo dell’intelligenza artificiale – si debba ancora assistere a guerre antiche, si debbano ancora vedere immagini di corpi straziati e di popoli sfollati e che, ancora, si debbano ascoltare le stesse parole che da decenni riempiono i documenti formali, le conferenze di pace, le analisi.
Certi poteri, evidentemente, hanno bisogno di un mondo sospeso. In caso contrario, non si spiega il presente. A meno che non si voglia chiudere il discorso dando la colpa a una diffusa e trasversale incompetenza. Noi pensiamo, invece, che la grande trasformazione che stiamo vivendo chieda un pensiero decisamente nuovo, complesso, critico, politico, libero.
Comprendiamo il gioco dei poteri e non ci spaventa se non, come accade oggi, quando rischia di mettere a repentaglio la nostra stessa vita. Vivere la tri-unità di analisi del conflitto, mediazione e visione è l’unica scelta possibile: il resto è guerra, anche solo immaginata o declamata, anche rivendicando la pace.
(English version)
Conflict analysis, mediation and vision come together: research into new humanism, for peace, is in this complex tri-unity.
As we write, the world continues to be crossed by wars, suspended in the very subtle passage between ‘twilight’ and ‘dark times’. What is complex, in addition to the fact that individual wars are never separated from others, is that – looking in particular at the Near East and Russia/Ukraine – the unresolved issues of the (more or less remote) past are the reason for the already present future.
The world is suspended between ‘twilight’ and ‘dark times’ above all because the ruling classes (including intellectuals) do not follow the complex tri-unity which is a condition for the new humanism, for peace. Everyone limits themselves to the imminent present, at most wondering about the contenders’ next move. But there is something broader at play: in planetary interrelationships, every war becomes a denial of systemic sustainability. Which means that, progressively, the generation of possible futures is eroded.
It seems incredible, and it is, that – in the time of artificial intelligence – we still have to witness ancient wars, we still have to see images of mangled bodies and displaced peoples and that, we still have to listen to the same words that have been heard for decades they fill the formal documents, the peace conferences, the analyses.
Certain powers, evidently, need a suspended world. Otherwise, the present cannot be explained. Unless we want to end the discussion by blaming widespread and transversal incompetence. We think, however, that the great transformation we are experiencing requires decidedly new, complex, critical, political and free thinking.
We understand the game of powers and it does not scare us except, as happens today, when it risks putting our lives at risk. Living the tri-unity of conflict analysis, mediation and vision is the only possible choice: the rest is war, even if only imagined or declaimed, even claiming peace.
(riproduzione autorizzata citando la fonte – reproduction authorized citing the source)