La sveglia (9 febbraio 2023)

LE ALI DELLA LIBERTA’

Il tour di Zelensky in Europa, Presidente di un Paese aggredito brutalmente dalla Russia di Putin, assume – come accade in ogni guerra e, soprattutto, in una guerra ai tempi dell’infotainment – un’importanza rilevante. Dentro alla guerra in Ucraina, detto che la vittima certa è il popolo ucraino, si sviluppano elementi di grande interesse per chi voglia riflettere. Anzitutto, contrariamente a quanto affermano i troppi sacerdoti della linearità, l’Occidente non appare un blocco unico nei termini del sostegno militare a Kiev: Londra la pensa allo stesso modo di Parigi, Berlino, Varsavia, Bruxelles, Washington ? E Roma ? In secondo luogo, la guerra in Ucraina ci mostra anche il futuro già presente della guerra: non solo guerreggiata sul terreno ma anche cyber e non solo guerreggiata e cyber ma guerra di riposizionamenti geostrategici e guerra generatrice di crisi de-generative (alimentare ed energetica a livello mondo, del quadro di sicurezza soprattutto a livello europeo) nonché elemento sconquassante (in aggiunta a disastri naturali) in aree del mondo solo apparentemente distanti come il Mediterraneo allargato e portatori di saldature tra il tattico e lo strategico come quelle tra Mosca e Pechino e tra Mosca e Teheran. In terzo luogo, la guerra in Ucraina ci mette di fronte al sostegno alla resistenza degli occupati: fin da subito abbiamo scritto che la resistenza andava sostenuta, anche militarmente (pare difficile contrastare i bombardamenti con le pur nobilissime colombe della pace e con diplomazie carenti). Oggi, però, siamo quasi a un anno dall’inizio della guerra e il quadro che va disegnandosi è di una guerra di attrito di cui non si vede la fine. Tutto andrebbe problematizzato in termini complessi (cominciando con il capire quale è il vero nemico di Mosca …) e la diplomazia, quella vera, dovrebbe avere un sussulto anche con proposte creative come quelle portate avanti da alcuni diplomatici italiani di grande esperienza. Infine, qualcuno ha scritto che, secondo Zelensky, le ali della libertà ucraina passerebbero dai jet occidentali: vero, cosi come sarebbe auspicabile che quelle ali non ci facessero volare, salvaguardando le difese nazionali, verso un riarmo generalizzato del mondo.

 

Marco Emanuele
Marco Emanuele è appassionato di cultura della complessità, cultura della tecnologia e relazioni internazionali. Approfondisce il pensiero di Hannah Arendt, Edgar Morin, Raimon Panikkar. Marco ha insegnato Evoluzione della Democrazia e Totalitarismi, è l’editor di The Global Eye e scrive per The Science of Where Magazine. Marco Emanuele is passionate about complexity culture, technology culture and international relations. He delves into the thought of Hannah Arendt, Edgar Morin, Raimon Panikkar. He has taught Evolution of Democracy and Totalitarianisms. Marco is editor of The Global Eye and writes for The Science of Where Magazine.

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