Per un cambio di passo strategico

Il mondo si trasforma, via tecnologie emergenti e non solo. E il pensiero di chi analizza resta lì, appeso a paradigmi consumati, ancora novecenteschi.

La vera riflessione dovrebbe riguardare la natura del potere: cos’è, chi lo esercita, come ?

Siamo tutti immersi in una ‘policrisi’ che sembra irreversibile: ciò significa che le singole crisi non sono separate dalle altre ma costituiscono un unicum integrato, difficile da capire e, come si vede, da governare.

Non funzionano ricette miracolose, tendenzialmente semplicistiche. Il potere che regola gioca sulla nostra linearità di pensiero, la usa a vantaggio di chi vuole portare avanti e consolidare – in ogni campo – posizioni di dominio. L’unico antidoto possibile è il pensiero complesso: è quello, infatti, che può trasformare le logiche di potere, renderle al servizio dell’interesse generale, porre l’umanità e il pianeta al centro.

Ancora siamo, guardando alla ‘policrisi’, alla logica amico-nemico, bianco-nero. Siamo come bambini in un gioco da adulti, destinati a farci male.

Il lettore perdonerà la franchezza. A nulla valgono le posizioni di insano antagonismo così come quelle di (altrrettanto) insano appiattimento. Il pensiero complesso può aiutarci a ri-pensare un nuovo realismo, giuste mediazioni, visioni adeguate e possibili. Solo il pensiero complesso è critico, libero, davvero politico.

Dobbiamo re-imparare a fare i conti con il potere, anzitutto conoscendolo dall’interno, affrontandone i meccanismi.

Se pensiamo all’evoluzione dell’intelligenza artificiale, ben fragili sono le analisi che ci raccontano scenari apocalittici così come quelle che vorrebbero dirci che nulla cambierà: sappiamo che entrambe le prospettive sono profondamente sbagliate. Dovremmo invece domandarci: come può l’uomo, ciascuno nella propria unicità e l’umanità intera, vivere responsabilmente ciò che accade, il futuro già presente ?

L’elefante è nella stanza. Tanto vale, allora, trasformare le prospettive, argomentare nel profondo, ri-pensare il pensiero e l’educazione. Non torneremo indietro dal digitale ma possiamo andare avanti con realismo politico. Non arrendiamoci alle comodità lineari: il mondo è una cosa troppo seria per non cambiare passo. Serve la Politica che siamo.

 

 

Marco Emanuele
Marco Emanuele è appassionato di cultura della complessità, cultura della tecnologia e relazioni internazionali. Approfondisce il pensiero di Hannah Arendt, Edgar Morin, Raimon Panikkar. Marco ha insegnato Evoluzione della Democrazia e Totalitarismi, è l’editor di The Global Eye e scrive per The Science of Where Magazine. Marco Emanuele is passionate about complexity culture, technology culture and international relations. He delves into the thought of Hannah Arendt, Edgar Morin, Raimon Panikkar. He has taught Evolution of Democracy and Totalitarianisms. Marco is editor of The Global Eye and writes for The Science of Where Magazine.

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