(di Marzia Giglioli – foto di Ines Pellegrini)
Le grandi città sono la nuova frontiera del climate change. Se ne è parlato al Climate Week a New York e le previsioni degli esperti hanno disegnato futuri apocalittici.
Sono proorio le Big Cities del mondo a rappresentare il pericolo maggiore perché accolgono l”80% della popolazione e potrebbero rappresentare i nuovi confini del divario sociale legato ai rischi ambientali.
Intanto, negli Usa le grandi realtà metropolitane stanno elaborando programmi di salvaguardia contro i disastri atmosferici e potrebbero rappresentare ‘motori di soluzioni’ con strategie di resilienza climatica per proteggere i propri cittadini dalle minacce future.
La Grande Mela ha già avviato miglioramenti infrastrutturali che proteggeranno i suoi residenti da futuri eventi estremi. Da due anni si stanno adeguando le norme edilizie per fare in modo che tengano conto dei cambiamenti climatici, stabilendo anche che tutte le nuove costruzioni siano al di sopra dell’altitudine base delle inondazioni e che considerino vari altri fattori di rischio.
Si stanno inoltre ridisegnando gli ingressi della metropolitana, si stanno adeguando la rete elettrica e le telecomunicazioni per renderle più sicure in caso di disastri ambientali e si sta mettendo in campo una serie di soluzioni per migliorare il trasporto pubblico con sistemi stagni di chiusura in caso di inondazioni d’acqua: gli interventi, in particolare, riguardano alcune linee della metropolitana e dei treni, nonché gli aeroporti di New York City che si trovano proprio sulla costa in zone estremamente soggette a inondazioni.
Dopo la tempesta Sandy, Con Edison, la società di servizi che serve la maggioranza dei newyorkesi, ha aggiornato le infrastrutture della rete elettrica.
‘In questo momento, anche una città come New York, che dispone di risorse considerevoli, non ne ha abbastanza per la portata degli investimenti necessari, ha affermato all’ABC news Rachel Cleetus, direttrice per il Programma per il clima e l’energia presso Scientists Union.
Le altre Big Cities degli USA guardano ai propri budget con davanti la sfida di dare priorità a queste trasformazioni prima che sia troppo tardi. A Miami ed in altre città costiere della Florida gli urbanisti hanno dato priorità all’installazione di pompe per l’acqua piovana.
Ma, mentre le città ripensano se stesse e come adeguarsi ai cambiamenti climatici, diventa sempre più grave il problema di salvaguardia della salute che già investe i singoli cittadini e segna le nuove divaricazioni. Il caldo di quest’estate ha visto gravi conseguenze tra chi non poteva permettersi l’aria condizionata o doveva ridurre le ore di consumo.
Il caldo può uccidere e, nei prossimi anni, hanno pronosticato gli esperti presenti ai lavori della Climate Week di NYC, molte persone potrebbero aver bisogno di spostarsi più all’interno dando corpo ad un altro aspetto della migrazione climatica.
‘Nelle nuove aree di fuga ci sarà anche un grosso problema per la disponibilità di alloggi per le persone che hanno bisogno di vivere altrove’ ha detto ad ABC News Malgosia Madajewicz, ricercatrice associata del Center for Climate Systems Research della Columbia University.
Negli ultimi 3 anni il caldo estremo ferisce le popolazioni vulnerabili ed in particolare le comunità di colore che hanno redditi bassi, come dimostra una recente mappatura condotta dall’Union of Concerned Scientists che ha registrato le nuove ingiustizie climatiche.
(English version)
Big cities are the new frontier of climate change. This was discussed at Climate Week in New York and the experts’ predictions drew apocalyptic futures.
World’s Big Cities represent the greatest danger because they are home to 80% of the population and could represent the new frontiers of the social divide related to environmental risks.
Meanwhile, in the US, large metropolitan realities are developing programmes to safeguard against atmospheric disasters and could be ‘solution engines’ with climate resilience strategies to protect their citizens from future threats.
The Big Apple has already initiated infrastructure improvements that will protect its residents from future extreme events. For the past 2 years, building codes have been being adjusted to take climate change into account, including requiring all new construction to be above the base flood elevation and considering various other risk factors.
Underground entrances are also being redesigned, power grids and telecommunications are being adapted to make them safer in the event of environmental disasters, and a series of solutions are being put in place to improve public transport with watertight closure systems in the event of flooding: the interventions, in particular, affect some underground and train lines, as well as New York City airports, which are located right on the coast in extremely flood-prone areas.
After Storm Sandy, Con Edison, the utility company that serves the majority of New Yorkers, upgraded its electricity grid infrastructure.
‘Right now, even a city like New York, which has considerable resources, doesn’t have enough for the scale of investment needed, Rachel Cleetus, director for the Climate and Energy Programme at Scientists Union, told ABC news.
Other Big Cities in the US are looking at their budgets with the challenge of prioritising these transformations before it is too late. In Miami and other coastal cities in Florida, city planners have prioritised the installation of rainwater pumps.
But as cities rethink themselves and how to adapt to climate change, the problem of health protection that is already affecting individual citizens and marking new divides is growing. This summer’s heat saw serious consequences among those who could not afford air conditioning or had to reduce their hours of consumption.
Heat can kill, and in the coming years, predicted experts attending Climate Week in NYC, many people may need to move further inland, giving rise to another aspect of climate migration.
‘In the new escape areas there will also be a big problem for housing availability for people who need to live elsewhere,’ Malgosia Madajewicz, a research associate at Columbia University’s Center for Climate Systems Research, told ABC News.
For the past three years, extreme heat has been hurting vulnerable populations and in particular communities of colour with low incomes, as shown by a recent mapping conducted by the Union of Concerned Scientists that recorded new climate injustices.
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