(Marzia Giglioli)
Si poteva andare oltre ma è comunque un passo avanti quello raggiunto al Vertice sul Clima di Dubai. COP28 segna un passaggio storico sul destino degli idrocarburi destinati ad uscire di scena per salvare il clima.
Un primo bilancio dei lavori è stato sintetizzato ‘a caldo’ dal segretario esecutivo delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici, Simon Stiell, che non ha nascosto alcune criticità fondamentali uscite da COP28. Manca un ‘segnale chiaro per porre fine all’era dei combustibili fossili, non è stata raggiunta una svolta completa, ma COP28 segna l’inizio della fine per i combustibili fossili’.
Altri risultati sono stati raggiunti. Sono stati triplicati gli obiettivi di energia rinnovabile, raddoppiati gli obiettivi di efficienza energetica, stabilito un obiettivo globale sull’adattamento ed è stato reso operativo il fondo per perdite e danni. Ora i governi del mondo dovranno tradurre immediatamente gli impegni in azioni tangibili.
Stiell ha sottolineato la necessità di progressi più rapidi, esortando i Paesi a presentare ambiziosi piani nazionali sul clima che siano in linea con un percorso di 1,5 gradi. Ha inoltre riconosciuto il ruolo cruciale dei cittadini nel guidare l’azione per il clima e ha concluso affermando che, sul cambiamento climatico, le Nazioni Unite restano impegnate a sostenere ‘ogni fase del viaggio nella corsa verso un futuro sostenibile’.
Ma l’orologio del clima corre più veloce delle lancette del Vertice di Dubai
(English version)
It is still a step forward that was achieved at the Dubai Climate Summit. COP28 marks a historic transition on the fate of hydrocarbons destined to exit the scene to save the climate.
An initial assessment of the work was summarized ‘on the spot’ by the United Nations Executive Secretary on Climate Change, Simon Stiell, who did not hide some fundamental critical issues emerging from COP28. There is no ‘clear signal to end the fossil fuel era, a complete breakthrough has not been achieved, but COP28 marks the beginning of the end for fossil fuels’.
Other results have been achieved. Renewable energy targets were tripled, energy efficiency targets doubled, a global adaptation target was established and the loss and damage fund was made operational. Now governments around the world will have to immediately translate commitments into tangible actions.
Stiell underlined the need for faster progress, urging countries to present ambitious national climate plans that are on track to a 1.5 degree path. He also recognized the crucial role of citizens in driving climate action and concluded by saying that, on climate change, the United Nations remains committed to supporting ‘every step of the journey towards a sustainable future’.
But the climate clock is running faster than the hands of the Dubai Summit
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