(Marco Emanuele)
Il messaggio di resurrezione ci chiama a nuove responsabilità personali e collettive. Per chi crede, qualunque sia la religione di appartenenza, e per chi non crede, il ‘vincolo’ che abbiamo è di ri-tornare (continuamente tornare) ad affidarci nell’altro e a rispettare (soprattutto se non condividiamo) il pensiero altro.
Il male esiste, è in noi, e il fuoco che incendia il mondo porta anche la nostra mano. Scrivevamo di un necessario ‘nuovo realismo’ e il tema che può portarci su percorsi virtuosi parte da una metamorfosi del pensiero. La guerra, combattuta ormai su molti fronti, domina e ci mostra la scelta strategica (del tutto umana, e anche nostra) di un campo rischiosissimo, mai neutro, sempre più condotto nella esasperazione delle posizioni di parte: a cominciare dal nostro lessico, siamo poveri di pace.
Ma la pace, realisticamente parlando, è anima e conseguenza di approcci politicamente profondi: proprio ciò che non si vede. Dove sono le mediazioni che tengano conto degli ineliminabili rapporti di potere che appartengono al nostro essere-nel-mondo ? Dove sono le mediazioni che ci permetterebbero di guardare nell’ ‘oltre’ ?
E’ bene farsi domande, esprimere dubbi, a maggior ragione in un tempo in cui tutti cerchiamo affannosamente risposte senza cercare di capire, senza conoscere, senza ri-nascere. Ecco, per chi semplicemente vive, il senso di questa giornata. Ri-nascita sia, di cuore, di mente, di volontà: nella conoscenza, mai più negando la complessità che siamo e che ci circonda.
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