La relazione necessaria

In questa fase storica, ciò che serve è lo sguardo complesso. Affrontare il nodo del rapporto tra il tutto e le parti, e viceversa, ci porta sul piano decisivo della relazione, ciò che lega i destini particolari nel destino planetario. Crediamo che, dal punto di vista politico-strategico, si sia smarrita la consapevolezza della relazione necessaria.

Il nostro discorso è culturalmente molto pragmatico. Guarda alla natura profonda della interrelazione sistemica planetaria che chiamiamo globalizzazione, processo sul quale occorre concentrarsi in termini di ri-forma (continua istituzione).  Scriveremo della globalizzazione (e del multilateralismo) nei termini delle sue prospettive dentro il tema della complessità.

Partiamo dalla relazione perché, nel mondo di oggi e non volendo cadere nella trappola dello scontro di civiltà in un antagonismo soltanto dannoso e pericoloso, ci sembra l’anello mancante, oltre alla fiducia. Relazione e fiducia si tengono, indissolubilmente.

Il recupero della relazione, dopo gli ultimi decenni di competizione e di separazione, è un processo inevitabilmente progressivo. La fiducia tra sistemi è venuta meno (si è visto che non basta commerciare perché non vi sia guerra), o si è molto erosa, e anche la fiducia e la relazione dentro i sistemi hanno avuto la stessa sorte.

Recuperare la relazione, inoltre, non significa porre tutti i sistemi sullo stesso piano. Dobbiamo recuperare la via di mezzo politica tra la non distinzione e lo scontro tra democrazie e autocrazie. Il mondo si è trasformato e le dinamiche che viviamo, in particolare la rivoluzione tecnologica e la megacrisi de-generativa che ci percorre, chiedono dialoghi nel quadro di una “diplomazia della complessità”.

La relazione e la fiducia servono a costruire resilienza dentro i sistemi nazionali, colpiti da radicalizzazione di posizioni non dialoganti,  crescenti disuguaglianze e da sensibili aumenti delle sacche di povertà non solo materiale, e tra di essi. Come possono sistemi nazionali fragili nel profondo trovare la forza progettuale per recuperare relazione e fiducia ? Ben si comprende, a partire da questo punto, come il tema sia ben più ampio delle migliori intenzioni, peraltro carenti.

Il tema della relazione e della fiducia non può risolversi in un semplicistico investimento in un supplemento di volontà reciproca al dialogo, peraltro necessario. La questione è più ampia, è politica, toccando le corde più sensibili di una civiltà planetaria da re-istituire. Questo è il punto di una ricerca che voglia percorrere l’oltre, nel futuro già presente.

Il tutto e le parti

Per una “diplomazia della complessità”

Marco Emanuele
Marco Emanuele è appassionato di cultura della complessità, cultura della tecnologia e relazioni internazionali. Approfondisce il pensiero di Hannah Arendt, Edgar Morin, Raimon Panikkar. Marco ha insegnato Evoluzione della Democrazia e Totalitarismi, è l’editor di The Global Eye e scrive per The Science of Where Magazine. Marco Emanuele is passionate about complexity culture, technology culture and international relations. He delves into the thought of Hannah Arendt, Edgar Morin, Raimon Panikkar. He has taught Evolution of Democracy and Totalitarianisms. Marco is editor of The Global Eye and writes for The Science of Where Magazine.

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