(Carlo Rebecchi)
Joe Biden sta forse riuscendo a far ragionare Bibi Netanyahu. Consapevole del fatto che il prolungarsi dei bombardamenti a Gaza può portare all’ allargamento del conflitto, il titolare della Casa Bianca ha incaricato il direttore della CIA, William J. Burns, di compiere un nuovo tentativo per convincere Hamas ad accettare una tregua che, scrive il quotidiano israeliano Haaretz, sarebbe già “cosa quasi fatta” e durerebbe 35 giorni.
Netanyahu ripete che la sua priorità è l’eliminazione di Hamas ma il fatto che Burns sarà affiancato nel suo tentativo dal capo del Mossad, David Barnea, significa che l’intransigenza del premier potrebbe non essere così granitica. Secondo Haaretz, Israele invierebbe anche aiuti alimentari ai palestinesi della Striscia (la risposta israeliana all’attacco di Hamas avrebbe fatto secondo le fonti palestinesi più di 25.000 morti, in maggioranza civili, donne e bambini).
Ai leader di Hamas presenti a Gaza – e in particolare all’uomo che avrebbe pianificato l’attacco del 7 ottobre, Yahya Sinwar – sarebbe stata offerta dagli israeliani la possibilità di lasciare Gaza.
Burns e Barnea avevano negoziato, nello scorso dicembre, la liberazione di un centinaio dei circa 240 ostaggi catturati da Hamas il 7 ottobre. I contasti per la liberazione di altri ostaggi si erano poi interrotti per una mancata intesa durata di una eventuale tregua e sullo scambio tra gli ostaggi e militanti di Hamas detenuti nelle prigioni israeliane.
I movimenti del direttore della Cia e del suo pari grado israeliano sono top secret per motivi di sicurezza. Si sa soltanto che avverranno in Europa e che per la parte araba ci saranno il primo ministro del Qatar, Abdulrahman Al-Thani e il capo dei servizi segreti egiziani, Abbas Kamel.
Quel giorno, che si concluse con un bilancio di circa 1200 morti, gli ostaggi catturati da Hamas erano stati circa 240.
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