Quest’anno ricorre il 20° anniversario della Proliferation Security Initiative, 106 Paesi impegnati a prevenire la diffusione di tecnologie chimiche, biologiche, radiologiche, nucleari e degli esplosivi ad alto rischio (CBRNE).
Rispetto a 20 anni fa, il contesto geopolitico e tecnologico è radicalmente cambiato e con esso le ‘armi’ potenziali: si pensi alla chimica e alla biologia sintetica a doppio uso. L’utilizzo dell’intelligenza artificiale rappresenta una potenzialità ‘bifronte’ da tenere in grande considerazione: malintenzionati potrebbero applicare strumenti dell’IA alle CBRNE.
Nel quadro della sostenibilità sistemica e per la salvaguardia della salute e della sicurezza umana, servono nuove strategie per la contraproliferazione. L’etica dell’intelligenza artificiale diventa, in una visione complessa, fatto concreto per cercare di governare rischi emergenti che ci riguardano tutti. Ora.
(English version)
This year marks the 20th anniversary of the Proliferation Security Initiative, 106 countries committed to preventing the spread of chemical, biological, radiological, nuclear and high-risk explosives (CBRNE) technologies.
Compared to 20 years ago, the geopolitical and technological context has radically changed and with it the potential ‘weapons’: think of dual-use chemistry and synthetic biology. The use of artificial intelligence represents a ‘two-sided’ potential that needs to be taken into great consideration: malicious actors could apply AI tools to CBRNE.
In the context of systemic sustainability and the safeguarding of human health and security, new strategies for counterproliferation are needed. The ethics of artificial intelligence becomes, in a complex vision, a concrete fact to try to govern emerging risks that affect us all. Now.
Counterproliferation in the age of AI | The Strategist (aspistrategist.org.au)