In Italia solo una minoranza dei lavoratori delle piattaforme digitali fa parte della gig economy propriamente detta, ovvero basata su attività secondarie e saltuarie che aiutano ad arrotondare le entrate. Nell’80,3% dei casi, infatti, le piattaforme rappresentano una fonte di sostegno importante o addirittura essenziale, mentre per circa la metà (48,1%, pari a 274 mila soggetti) rappresenta l’attività principale. Un individuo su due sceglie di lavorare per le piattaforme in mancanza di alternative occupazionali (50,7%). Oltre il 31% non ha un contratto scritto e solo l’11% ha un contratto di lavoro dipendente.
Gig economy, Inapp: “Per un lavoratore su due è fonte di reddito primaria” (Domenico Aliperto, CorCom)
Related articles