MONDI
APEC
- (fonte: East Asia Forum, Giridharan Ramasubramanian) Durante la riunione degli alti funzionari dell’APEC del febbraio 2023, i delegati hanno discusso sul tema “Creating a Sustainable Future for All”, con focus sulla resilienza e sul rafforzamento della sostenibilità ambientale – APEC warms to the green economy
Azerbaigian – Balcani
- (fonte: The Jamestown Foundation, Rusif Huseynov, Samir Hajizada) Il 13 aprile, il Presidente azero Ilham Aliyev si è recato in visita ufficiale a Sarajevo, in Bosnia-Erzegovina. Durante la visita, Aliyev ha incontrato i suoi omologhi, i membri della presidenza tripartita bosniaca, Željka Cvijanović, Denis Bećirović e Željko Komšić (Azertac, 13 aprile). Nonostante la brevità della visita – Aliyev è ripartito lo stesso giorno – è stata considerata un successo, in quanto l’Azerbaigian ha guadagnato “un partner strategico in più in Europa” (Trend.az, 13 aprile), con la firma da parte dei leader dei due Paesi di una dichiarazione congiunta sulla formazione di un partenariato strategico tra Azerbaigian e Bosnia-Erzegovina (Sarajevo Times, 13 aprile) – Azerbaijan Pivots to the Balkans
Cina
- (fonte: Atlantic Council, Ananya Kumar) È passato un anno dalle Olimpiadi di Pechino, dove la moneta digitale della banca centrale cinese , l’e-CNY, ha debuttato davanti a un pubblico internazionale. Con l’espansione della rete e-CNY negli ultimi 12 mesi, gli obiettivi della Cina sono diventati più chiari. A livello nazionale, la People’s Bank of China è ancora in modalità test-and-learn, privilegiando la sperimentazione rispetto all’adozione. A livello globale, la Cina non è tanto concentrata sull’internazionalizzazione del renminbi quanto sulla definizione di standard tecnici e normativi che definiranno il funzionamento delle valute digitali delle banche centrali di altri Paesi – Practice makes perfect: What China wants from its digital currency in 2023
- (fonte: Bruegel, Alicia García-Herrero, Robin Schindowski) Basandosi sui resoconti dei media globali, gli autori conducono un’analisi del sentiment dell’immagine della Belt and Road Initiative cinese e dell’evoluzione della sua immagine nel tempo. Il risultato principale è che la percezione dell’iniziativa è peggiorata significativamente in molte aree geografiche dal 2017 al 2022. L’eccezione è rappresentata dall’Africa subsahariana, dove l’immagine della BRI rimane positiva, anche se leggermente inferiore rispetto al passato. Questo nonostante l’aumento dei livelli di debito con la Cina, molti dei quali sono ora soggetti a una potenziale ristrutturazione. Inoltre, si riscontrano significative differenze inter- e intra-regionali nel sentiment medio verso il progetto cinese, nonché un’immagine molto peggiore dell’iniziativa nei Paesi che, ad oggi, non fanno parte della BRI. Infine, gli autori si concentrano sull’Unione Europea, sull’Africa e sulle immediate vicinanze della Cina per comprendere meglio le complessità che si celano dietro i benefici percepiti e le sfide associate alla Belt and Road Initiative – Global trends in countries‘ perceptions of the Belt and Road Initiative
- (fonte: The Jamestown Foundation, Willy Wo-Lap Lam) Quando, il mese scorso, il Presidente Xi Jinping si è accomiatato dal suo ospite e omologo russo Vladimir Putin al termine della sua visita a Mosca, alcuni media occidentali hanno colto le parole di commiato di Xi nei confronti di Putin: “Uniamoci per cogliere [l’opportunità fornita dai] cambiamenti che appaiono solo una volta in un secolo” (Radio Free Asia, 1 aprile; VOA Chinese, 24 marzo). Xi ha cercato di sfruttare appieno questi “grandi cambiamenti che si verificano solo una volta in un secolo” (百年未有之大变局), o la “migliore opportunità in 100 anni”, come obiettivo primario di politica estera da quando ha ottenuto lo status di “nucleo del partito” al 19° Congresso del 2017. Più di cinque anni fa, aveva indicato che la leadership cinese stava “affrontando i più grandi cambiamenti [sulla scena globale] mai visti nell’ultimo secolo”. Il Presidente e Segretario Generale del Partito Comunista Cinese ha spiegato che, dall’alba del XXI secolo, “un gran numero di Paesi con mercati di recente sviluppo… stanno crescendo ad un ritmo accelerato”. Inoltre, Xi ha aggiunto che “la multipolarizzazione del mondo si sta sviluppando rapidamente e la distribuzione globale del potere è diventata ogni giorno più equilibrata” e che “le correnti e le principali tendenze del mondo non possono essere negate” (Netease, 14 gennaio 2022; Sohu.com, 19 gennaio 2018). Questo punto di vista è stato rafforzato dalla ripresa da parte di Xi di una delle sue citazioni preferite del presidente Mao: “L’Oriente è in ascesa e l’Occidente è in declino” (Quotidiano del Popolo, 24 novembre 2022; Radio Free Asia, 23 settembre 2022) – Can Beijing Seize the “Opportunity of the Century?”
Europa
- (fonte: Bruegel) Deglobalizzazione, polarizzazione politica, disordini sociali e crescente disuguaglianza di reddito stanno aumentando in molte parti del mondo, portando in alcuni casi a mettere in discussione il sistema multilaterale aperto. Di fronte a queste sfide, l’Europa deve valutare quanto possa rimanere aperta senza diventare troppo vulnerabile alla volatilità geopolitica – Integration, multilateralism and sovereignty: building a Europe fit for new global dynamics
- (fonte: Carnegie Europe, Stefan Lehne) Un decennio e mezzo di crisi costanti ha gradualmente ristrutturato le dinamiche di potere nelle istituzioni europee. La Commissione europea è ora al posto di guida – The Comeback of the European Commission – Carnegie Europe
Europa – USA
- (Brookings, Alex C. Engler) La cooperazione tra UE e Stati Uniti è fondamentale per il futuro della governance globale dell’IA. Garantire che gli approcci dell’UE e degli Stati Uniti alla gestione del rischio dell’IA siano il più possibile allineati faciliterà gli scambi bilaterali, migliorerà la supervisione normativa e consentirà una più ampia cooperazione transatlantica – The EU and U.S. diverge on AI regulation: A transatlantic comparison and steps to alignment
Giappone – Corea del Sud
- (fonte: East Asia Forum, Tom Le, Hanah Park and Hina Tanabe) Il 6 marzo 2023, il presidente sudcoreano Yoon Suk-yeol ha annunciato un piano per risolvere la controversia sui lavoratori forzati con il Giappone, un ostacolo significativo alle relazioni bilaterali. Il piano prevede che le aziende sudcoreane che hanno beneficiato del Treaty on Basic Relations tra il Giappone e la Corea del Sud del 1965 contribuiscano a un fondo per risarcire le vittime del lavoro forzato durante la Seconda guerra mondiale – Japan–South Korea deal on forced labour leaves many questions unresolved
Israele – USA
- (fonte: Brookings, Shibley Telhami) Le proteste in Israele contro la revisione giudiziaria proposta dal governo del Primo Ministro Benjamin Netanyahu, che minaccia di indebolire sostanzialmente il sistema giudiziario, hanno conquistato le prime pagine dei giornali di tutto il mondo. Hanno anche coinciso con un’impennata di violenza nei territori palestinesi occupati. È difficile capire se le proteste abbiano avuto un impatto sul modo in cui gli americani percepiscono Israele e, in caso affermativo, in quale direzione. Come gli americani vedono la democrazia israeliana ? – Is Israel a democracy? Here’s what Americans think
Mare del Nord
- (fonte: Bruegel, Simone Tagliapietra) Il secondo North Sea Summit, tenutosi il 24 aprile a Ostenda, in Belgio, ha riunito nove Paesi dell’Europa nord-occidentale e la Commissione europea con un chiaro obiettivo: trasformare il Mare del Nord in una grande centrale energetica verde che favorisca la decarbonizzazione, la sicurezza energetica e la competitività industriale in Europa – North Sea Summit: blowing in the wind?
Russia
- (fonte: The Jamestown Foundation, Ksenia Kirillova) Recentemente, la cosiddetta élite “nazional-patriottica” russa ha intensificato gli attacchi al blocco economico e finanziario del governo. Il 21 aprile, il noto propagandista ed economista russo Mikhail Khazin ha rivelato che “i liberali che rimangono ai loro posti nella Banca Centrale e nel Ministero delle Finanze contribuiscono in modo significativo al peggioramento della situazione economica del Paese”. Khazin ha quindi proposto un’epurazione su larga scala per “porre fine ai danni” (Deita.ru, 21 aprile) – Will Moscow Turn Its Back on ‘Systemic Liberals’?
- (fonte: The Jamestown Foundation, Sergey Sukhankin) La guerra della Russia contro l’Ucraina sta creando molti problemi all’economia russa. Mentre il bilancio statale di Mosca è in deficit, la Banca centrale russa ha pubblicato notizie poco incoraggianti: il deficit annuale per il 2022 è stato 27 volte superiore a quello del 2021 (Kp.ru, visitato il 24 aprile). Nel frattempo, i tradizionali strumenti di stabilizzazione macroeconomica utilizzati da Mosca in passato non hanno alleviato questa situazione disastrosa. Ad esempio, si stanno riducendo le prospettive che il settore del petrolio e del gas naturale diventi un fattore di svolta per frenare la decadenza economica. Finora, la decisione del Cremlino di ridurre l’estrazione di petrolio di 500.000 barili al giorno ha avuto scarsa influenza sia sul prezzo del greggio di qualità Urals – che, all’inizio di aprile 2023, era diminuito di valore di un altro 3,4% scendendo a 47,85 dollari al barile (Minfin.gov.ru, 3 aprile) – sia sul rublo russo, che rimane debole rispetto al dollaro statunitense, all’euro e allo yuan (1prime.ru, 5 aprile; The Moscow Times, 6 aprile). Complessivamente, tra gennaio e marzo 2023, le imposte sull’energia raccolte dallo Stato russo sono crollate del 46%, e le imposte per i settori economici non delle materie prime (il che può essere considerato ancora più allarmante) sono diminuite del 9,1%; mentre le spese di bilancio sono cresciute di 1,5 volte (Sovross.ru, 7 marzo) – Moscow Wants Russian Society to Pay for War in Ukraine (Part Two)
Russia – Balcani
- (fonte: Carnegie Endowment for International Peace, Maxim Samorukov) L’invasione dell’Ucraina da parte della Russia ha spinto l’Europa in una nuova era di instabilità. I fondamenti dell’ordine politico ed economico del continente stanno cambiando, mentre i brutali metodi di guerra della Russia minano le prospettive di una minima cooperazione tra Mosca e gli Stati europei. I legami commerciali decennali sono stati interrotti, i corridoi di trasporto sono stati deviati e i contatti interpersonali sono diventati più scarsi che mai. L’Europa sta ridisegnando la sua architettura di sicurezza intorno alla Russia come minaccia principale, mentre Mosca inquadra la sua aggressione all’Ucraina come una guerra difensiva esistenziale contro un Occidente doppiogiochista. L’unica regione europea che si distingue in questo processo di crescente alienazione reciproca è quella dei Balcani occidentali – Surviving the War: Russia-Western Balkan Ties After the Invasion of Ukraine
Russia – Bielorussia
- (fonte: The Jamestown Foundation, Yauheni Preiherman) La guerra della Russia contro l’Ucraina ha messo in ombra altre dinamiche in Europa orientale che normalmente attirerebbero una significativa attenzione internazionale. Una di queste è il tema persistente dell’integrazione bilaterale tra Bielorussia e Russia sotto l’egida dello Stato dell’Unione. Anche con la recente riunione del Consiglio di Stato supremo dello Stato dell’Unione del 6 aprile, diversi sviluppi in quest’area sono passati in gran parte inosservati in Occidente (Kremlin.ru, 6 aprile) – Belarus and Russia Advance Economic Integration (Part One)
Russia – Ucraina
- (fonte: CSIS, Mark F. Cancian) Documenti riservati del Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti recentemente trapelati avvertono che la difesa aerea ucraina è quasi priva di missili. È chiaro che questo è un male per l’Ucraina, ma quanto? L’aviazione russa si aggirerà nei cieli dell’Ucraina e cambierà il corso della guerra? Fortunatamente, questo sembrerebbe difficile nel breve termine. Gli aerei russi rimarranno vulnerabili ed è improbabile che sorvolino il territorio ucraino. Differenti sono i missili da crociera e i droni. L’Ucraina sarà in grado di difendere le sue forze militari con le difese aeree rimanenti, ma non le sue città o infrastrutture: la rete elettrica potrebbe subire danni superiori a quelli registrati lo scorso inverno, infliggendo un nuovo livello di sofferenza ai civili. Nel tempo, con l’indebolimento delle difese aeree ucraine, la situazione diventerà sempre più grave se la NATO non fornirà più mezzi di difesa aerea – Will Russia Control the Skies over Ukraine?
- (fonte: The Jamestown Foundation, Yuri Lapaiev) Il 17 aprile, il Ministero della Difesa slovacco ha annunciato che il Paese ha consegnato all’Ucraina i 13 caccia MiG-29 di fabbricazione sovietica promessi (Kyiv Independent, 17 aprile). In precedenza, il governo tedesco aveva autorizzato la Polonia a consegnare altri cinque MiG-29, originariamente provenienti dalla ex riserva dell’esercito della Repubblica Democratica Tedesca e successivamente venduti a Varsavia (24tv, 13 aprile). Inoltre, la Polonia ha consegnato altri otto MiG-29 delle proprie forze aeree, tutti modernizzati secondo gli standard NATO. Per il Presidente polacco Andrzej Duda, Varsavia sarà pronta a consegnare altri sei MiG-29 dopo aver ricevuto i nuovi caccia occidentali e forse anche l’intera flotta di questi caccia (Hromadske, 5 aprile). Per alcuni Paesi europei, la guerra della Russia contro l’Ucraina rappresenta un’opportunità per modernizzare le proprie forze aeree e contemporaneamente aiutare l’Ucraina. Il ministro della Difesa britannico Ben Wallace ha proposto di fornire copertura aerea ai donatori europei di aerei di fabbricazione sovietica all’Ucraina. Inoltre, ha sottolineato che, al momento, il Regno Unito non ha in programma di fornire alle forze armate ucraine i Typhoon della Royal Air Force, poiché questi jet “sarebbero troppo complessi” (Kyiv Independent, 18 febbraio) – Defending Ukraine’s Skies: Mission (Im)possible
Sudan
- (fonte: RUSI, David L. Phillips) L’attuale conflitto in Sudan affonda le sue radici nell’incapacità delle forze armate sudanesi (SAF), guidate dal generale Abdel Fattah Al-Burhan, e delle forze di supporto rapido (RSF) del generale Mohamed Hamdan Dagalo (noto come Hemeti) di affrontare seriamente la riforma del settore della sicurezza (SSR), in particolare l’integrazione delle diverse branche del settore sotto un’autorità civile unificata. Nei Paesi che escono dalla violenza e dal regime autoritario, la SSR fa parte di una più ampia strategia di giustizia di transizione, che va di pari passo con gli sforzi per disarmare, smobilitare e reintegrare (DDR) i gruppi armati. Con il Sudan nel caos e i diplomatici stranieri in fuga dal Paese, la SSR e il DDR devono essere affrontati per stabilizzare il Paese e promuovere una pace sostenibile – Breaking the Impasse: Security Sector Reform in Sudan
Turchia
- (fonte: Carnegie Europe, Francesco Siccardi) Progetti edilizi, norme ambientali non rispettate e corruzione rimangono cruciali per comprendere la discesa di Ankara nell’autoritarismo – Green Politics Could Have an Outsized Impact on Türkiye’s Elections
- (fonte: European Council on Foreign Relations, Asli Aydıntaşbaş, Jeremy Shapiro) Il 14 maggio, i cittadini turchi decideranno il loro prossimo presidente e il nuovo parlamento. Se i sondaggi si riveleranno corretti, gli elettori potrebbero scegliere di porre fine al regno più che ventennale di Recep Tayyip Erdogan e del suo partito conservatore-nazionalista AK. Ma, come in altre corse elettorali in società altrettanto polarizzate, tra cui Israele, Brasile e Stati Uniti, i risultati potrebbero anche sorprendere sfidando i sondaggi e garantendo a Erdogan un altro mandato – How the West should prepare for the Turkish elections
UK – CPTPP
- (fonte: The Japan Institute of International Affairs, Kensuke Yanagida) Il 31 marzo 2023, la ministeriale del CPTPP ha approvato la nuova adesione del Regno Unito. Gli attuali firmatari intendono finalizzare l’accettazione a luglio e il Regno Unito sarà formalmente ammesso al completamento delle procedure nazionali di ratifica da parte di tutti i membri del CPTPP. Il Regno Unito è il primo Paese al di fuori degli 11 membri originari (che, ad eccezione del Brunei, hanno già ratificato l’accordo) ad essere approvato come nuovo membro dal 2018. Con l’aggiunta del Regno Unito, la quinta economia mondiale, i Paesi del CPTPP rappresenteranno il 15% del PIL mondiale – The Japan Institute of International Affairs
USA
- (fonte: Brookings. Elaine C. Kamarck) Nella stessa settimana in cui il presidente Biden ha annunciato che si sarebbe ricandidato, i sondaggi hanno mostrato un solido vantaggio di Trump sul governatore della Florida Ron DeSantis per la nomination repubblicana – What Biden has to fear
- (fonte: East Asia Forum, June Park) I controlli sulle esportazioni di tecnologia dei semiconduttori sono stati ampliati dopo la conclusione dei negoziati bilaterali degli Stati Uniti con Giappone e Paesi Bassi nel marzo 2023. Questo è solo l’inizio, poiché gli Stati Uniti sono destinati a inasprire ulteriormente i controlli sulle esportazioni, come raccomandato nella relazione finale della National Security Commission on Artificial Intelligence – US deals signal heightened semiconductor equipment competition
CLIMATE ACTION
- (fonte: Chatham House, Lilia Caiado Couto) Un’analisi sul ruolo delle banche centrali, delle autorità di regolamentazione finanziaria e del settore finanziario nello stimolare i flussi di investimenti privati transfrontalieri legati al clima, in particolare nelle economie in via di sviluppo. La transizione verso un’economia globale a emissioni net-zero richiederà nei prossimi decenni massicci investimenti in attività a basso contenuto di carbonio, accompagnati da una riallocazione di capitali da attività ad alto contenuto di carbonio – How to boost international private climate finance
CRIPTOASSET
- (fonte: RUSI, Allison Owen and Isabella Chase) In occasione della plenaria di febbraio, a quattro anni da quando la Financial Action Task Force (FATF) ha inserito i criptoasset nei suoi standard, il presidente T Raja Kumar ha annunciato una nuova “tabella di marcia” per accelerare e rafforzare l’attuazione dei controlli – Can the Implementation of FATF Standards on Cryptoassets be Strengthened?
CYBERSECURITY
- (fonte: RUSI – Pia Hüsch and James Sullivan) Un documento guida per i responsabili politici che esamina i diversi approcci alla politica, alla regolamentazione e alla legislazione in materia di sicurezza informatica. Fornisce una panoramica delle priorità di cinque Paesi (Regno Unito, Stati Uniti, Canada, Giappone e Singapore) e dell’UE – Global Approaches to Cyber Policy, Legislation and Regulation
TECNOLOGIA
- (fonte: Brookings, James S. Denford, Gregory S. Dawson, and Kevin C. Desouza) Cosa contengono le strategie di intelligenza artificiale dei diversi Paesi – WEIRD AI: Understanding what nations include in their artificial intelligence plans