La violenza e il dubbio

La policrisi ci attraversa. La violenza si esprime e dilaga sotto diverse forme ma la Politica, qui intesa nel senso di arte nobile di mediazione e visione (per questo scritta in maiuscolo), latita.

La violenza non è solo negli atti ma, prima di tutto, nel linguaggio. In giro si sente esasperazione della competizione, come se le diverse posizioni fossero Verità irrinunciabili e indiscutibili. Certo la società digitale ha reso tutto più immediato, meno pensato, fatto di necessità imminenti: lo sfogo vince sulla riflessione.

Ebbene, qui non si vuole generalizzare né portare scenari di pessimismo fine a se stesso. Nel tempo del ritorno della guerra, o in quella che sembra essere l’era della non-pace, alcune voci evocano il bisogno di nuovi percorsi di dialogo. Ma, anche qui, con quale linguaggio ? Gli appelli morali, quelli che vorrebbero toccare le coscienze, non bastano più.

Mentre i più giovani cercano ragioni d’impegno, noi più adulti – laddove non troppo compromessi e dunque non più credibili – dovremmo cercare di adattare ai tempi che viviamo alcune straordinarie lezioni dei tempi andati.

L’intelligenza artificiale (IA) sta trasformando ogni cosa: non a caso alcuni parlano di ‘rivoluzione tecnologica’. Trasformando, non cambiando. Ed è proprio con l’IA che sorgono altre domande, dubbi, che si disegnano orizzonti fino a ora sconosciuti.

Dubbio ci sembra una parola chiave. Ancora, infatti, le classi dirigenti usano parole di certezza assoluta, logiche da amico-nemico, sostanziale negazione della complessità. Ed è proprio questa, a nostra valutazione, una delle ragioni di una violenza che sembra sovrastarci. Le certezze vanno progressivamente de-costruite e, nell’interesse dell’umanità e del pianeta, ri-composte in un dibattito pubblico che cerchi forme di comunicazione e di azione davvero politiche. Il resto è guerra, combattuta in vari modi. Anche dentro di noi.

(riproduzione autorizzata citando la fonte)

Marco Emanuele
Marco Emanuele è appassionato di cultura della complessità, cultura della tecnologia e relazioni internazionali. Approfondisce il pensiero di Hannah Arendt, Edgar Morin, Raimon Panikkar. Marco ha insegnato Evoluzione della Democrazia e Totalitarismi, è l’editor di The Global Eye e scrive per The Science of Where Magazine. Marco Emanuele is passionate about complexity culture, technology culture and international relations. He delves into the thought of Hannah Arendt, Edgar Morin, Raimon Panikkar. He has taught Evolution of Democracy and Totalitarianisms. Marco is editor of The Global Eye and writes for The Science of Where Magazine.

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