Cala produzione di petrolio, ma l’ambiente non c’entra / Oil production is falling, but the environment has nothing to do with it

(Marzia Giglioli)

Mentre si svolge a Dubai il Vertice sul clima COP28, arriva la notizia che diversi paesi dell’OPEC hanno deciso di ridurre la produzione di petrolio per un totale di 2,2 milioni di barili al giorno nel primo trimestre del 2024. Sembra una buona notizia ma l’ambiente non c’entra molto. Sono  la contingenza economica e i rapporti incrociati tra domanda e produzione a dettare le regole.

L’Arabia Saudita – come scrive Cnn –  guiderà lo sforzo estendendo un taglio volontario alla produzione di 1 milione di barili al giorno di petrolio – precedentemente previsto fino alla fine di dicembre – di altri tre mesi, secondo una dichiarazione resa dall’OPEC. In pratica, la produzione dell’Arabia Saudita si attesterà sui 9 milioni di barili al giorno fino a marzo del prossimo anno, rende noto a sua volta l’agenzia di stampa statale saudita.

Oltre all’Arabia Saudita, taglieranno la produzione di barili al giorno la Russia di 500.000; l’ Iraq di 223.000; gli Emirati Arabi Uniti per 163.000; il Kuwait di 135.000; il Kazakistan di 82.000; l’Algeria di 51.000 e l’Oman di 42.000, ha reso noto l’OPEC. Il gruppo ha inoltre annunciato che il Brasile aderirà all’inizio del prossimo anno.

Alla notiza è seguito un immediato calo dello 0.3% del  Brent e del  2,3% del greggio West Texas Intermediate.

Complessivamente i prezzi del Brent e del WTI risultano scesi rispettivamente del 13% e di quasi il 16% da settembre.

I prezzi sono stati messi sotto pressione – scrive Cnn – dalla produzione record di petrolio greggio negli Stati Uniti e dalle preoccupazioni per il calo della domanda globale di carburante, in particolare in Cina, che è il più grande importatore di petrolio al mondo.
(English version)
As the COP28 Climate Summit takes place in Dubai, news arrives that several OPEC countries have decided to reduce oil production by a total of 2.2 million barrels per day in the first quarter of 2024. This seems like good news but the environment doesn’t have much to do with it. It is the economic contingency and the cross-relationships between demand and production that dictate the rules. Saudi Arabia – as CNN writes – will lead the effort by extending a voluntary cut to the production of 1 million barrels per day of oil – previously scheduled until the end of December – by another three months, according to a statement made by OPEC. In practice, Saudi Arabia’s production will stand at 9 million barrels per day until March next year, the Saudi state news agency announced. In addition to Saudi Arabia, other countries will cut barrels per day: Russia by 500,000; Iraq by 223,000; United Arab Emirates by 163,000; Kuwait by 135,000; Kazakhstan by 82,000; Algeria by 51,000 and Oman by 42,000, OPEC announced. The group also announced that Brazil will join early next year. The news was followed by an immediate drop of 0.3% in Brent and 2.3% in West Texas Intermediate crude. Overall, Brent and WTI prices have fallen by 13% and almost 16% respectively since September. Prices have been put under pressure – writes CNN – by record crude oil production in the United States and by concerns about the decline in global demand for fuel, particularly in China, which is the largest oil importer in the world.
Marco Emanuele
Marco Emanuele è appassionato di cultura della complessità, cultura della tecnologia e relazioni internazionali. Approfondisce il pensiero di Hannah Arendt, Edgar Morin, Raimon Panikkar. Marco ha insegnato Evoluzione della Democrazia e Totalitarismi, è l’editor di The Global Eye e scrive per The Science of Where Magazine. Marco Emanuele is passionate about complexity culture, technology culture and international relations. He delves into the thought of Hannah Arendt, Edgar Morin, Raimon Panikkar. He has taught Evolution of Democracy and Totalitarianisms. Marco is editor of The Global Eye and writes for The Science of Where Magazine.

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