(Marzia Giglioli)
L’iceberg più grande del mondo si sta muovendo. Gli esperti lo chiamano l’ossessione di ghiaccio. È grande il doppio di Londra.
E’ l’iceberg più grande del mondo. Gli scienziati lo battezzarono A23a e si staccò dalla costa antartica nel 1986. Incagliato nel Mar di Weddel, A23a è rimasto immobile da allora come un’enorme isola bianca. Gli esperti la chiamano l’ossessione di ghiaccio.
A23a ha una dimensione enorme. Misura 4mila km quadrati, praticamente più del doppio della superficie di Londra ed è profondo 400 metri. Ora, dopo 30 anni, si sta muovendo ad alta velocità ricordando la fine segnata dei ghiacci dell’Antartide.
Si ipotizza che potrebbe arrivare nella Georgia del Sud e causare problemi a milioni di foche, pinguini e altri uccelli marini.La grande mole di A23a potrebbe soprattutto interrompere la loro catena alimentare ed alterare l’ecosistema.
Ma c’è anche un aspetto positivo, tutto comunque da verificare. Quando questi grandi iceberg si sciolgono, rilasciano polvere minerale, incorporata nel loro ghiaccio e fonte di nutrienti per molti organismi.
‘In molti modi questi iceberg sono vivificanti; sono il punto di origine di molta attività biologica’, ha affermato Catherine Walker della Woods Hole Oceanographic Institution. Ora gli occhi degli scienziati guardano al big iceberg con molti interrogativi e nell’ ipotesi che il distacco possa rappresentare una nuova via di ricerca e non solo il lento esaurirsi dell’Antartide e dei suoi ghiacci.
(English version)
The world’s largest iceberg is moving. Experts call it the ice obsession. It’s twice the size of London.
It is the largest iceberg in the world. Scientists named it A23a, and it broke away from the Antarctic coast in 1986. Stranded in the Weddel Sea, A23a has remained motionless ever since as a huge white island. Experts call it the ice obsession.
A23a has a huge size. It measures 4 thousand square km, practically more than double the surface area of London and is 400 meters deep. Now, after 30 years, it is moving at high speed, recalling the end of the Antarctic ice.
It is hypothesized that it could arrive in South Georgia and cause problems for millions of seals, penguins and other seabirds. The large amount of A23a could above all interrupt their food chain and alter the ecosystem.
But there is also a positive aspect, which still needs to be verified. When these large icebergs melt, they release mineral dust, embedded in their ice and a source of nutrients for many organisms.
‘In many ways these icebergs are life-giving; they are the origin point of a lot of biological activity’, said Catherine Walker of the Woods Hole Oceanographic Institution. Now the eyes of scientists look at the big iceberg with many questions and in the hypothesis that the detachment could represent a new avenue of research and not just the slow exhaustion of Antarctica and its ice.
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