Una delle narrazioni più utilizzate nelle analisi di politica internazionale è quella del ‘mondo multipolare’. Soprattutto dopo l’allargamento dei BRICS e il G20 (o G21 visto l’invito rivolto all’Unione Africana) a Presidenza indiana, molti commentatori si sono esercitati a descrivere l’evoluzione del quadro geopolitico in chiave multipolare. Sono convinto che tale analisi sia corretta ma la multipolarità non può essere un dato acquisito solo dall’alto, dal punto di vista della ricomposizione dei rapporti di potere. Non essendo un analista, mi limito a considerare che la multipolarità dall’alto si accompagna a un altro fattore: il ‘multiallineamento’. La stessa India ne è un esempio, così come molti Paesi africani.
Secondo complessità, parlare di mondo multipolare significa lavorare anche nel profondo: per questo motivo ci occupiamo di sostenibilità sistemica cercando di camminare dentro ai processi storici che separano le società e che le rendono sempre più disuguali.
Il mondo multipolare secondo complessità è rete di mondi inter-in-dipendenti che, pressoché inevitabilmente, si contaminano. Ci vuole, in termini di nuova strategia dall’alto e nel profondo, una geo-consapevolezza, presa d’atto che in ogni mondo (in ogni ‘dove’) si sviluppano dinamiche diverse, a volte divergenti, in termini di convinzioni e di principi valoriali, di espressioni culturali, di organizzazioni politico-istituzionali, di scelte economiche, di sistemi giuridici. L’omologazione universale del significato delle parole, molto spesso, è ciò che rende impossibile il dialogo tra esperienze umane diverse che, proprio perché non omologabili, portano – fin dal loro iniziale conoscersi e confrontarsi – una quota di sano e inevitabile conflitto.
Tale geo-consapevolezza comprende e supera la geopolitica classica attraverso la quale cerchiamo, pressoché esclusivamente, di leggere l’evoluzione del mondo e del suo ordine. Questo è il primo contributo per cercare di costruire un impianto dinamico, mai lineare e mai antagonistico, di approccio complesso alla sostenibilità sistemica nel mondo multipolare.
(English version)
One of the most frequently used narratives in international political analyses is that of the ‘multipolar world’. Especially after the enlargement of the BRICS and the G20 (or G21 given the invitation to the African Union) Indian presidency, many commentators have practised describing the evolution of the geopolitical framework in a multipolar key. I am convinced that this analysis is correct, but multipolarity cannot be a given only from above, from the point of view of the recomposition of power relations. Not being an analyst, I merely consider that multipolarity from above is accompanied by another factor: ‘multi-alignment’. India itself is an example of this, as are many African countries.
According to complexity, talking about a multipolar world also means working in the depths: that is why we deal with systemic sustainability by trying to walk inside the historical processes that separate societies and make them increasingly unequal.
The multipolar world according to complexity is a network of inter-in-dependent worlds that, almost inevitably, contaminate each other. What is needed, in terms of a new strategy from above and below, is a geo-awareness, the realisation that in every world (in every ‘where’) different, sometimes divergent dynamics develop in terms of convictions and value principles, cultural expressions, political-institutional organisations, economic choices, and legal systems. The universal homologation of the meaning of words, very often, is what makes dialogue between different human experiences impossible, which, precisely because they cannot be homologated, bring – right from their initial meeting and confrontation – a share of healthy and inevitable conflict.
Such geo-awareness encompasses and goes beyond the classical geopolitics through which we try, almost exclusively, to read the evolution of the world and its order. This is the first contribution to try to build a dynamic, never linear and never antagonistic, complex approach to systemic sustainability in the multipolar world.