Dopo aver lottato per più di un decennio e aver ipotizzato, fino al dicembre 2022, di aver trovato un compromesso che nascondesse la sua sostanziale sconfitta, il 26 gennaio il governo della Repubblica del Tatarstan si è arreso alle richieste di Mosca, sventrando la sua costituzione e allineando la sua legge fondamentale alla concezione del “federalismo” del presidente russo Vladimir Putin (Tatar-inform.ru, 26 gennaio). Kazan si trova ora nella posizione più debole dal 1991 sia all’interno della Federazione Russa che all’estero, con l’autorità dell’attuale capo della repubblica, Rustam Minnikhanov, completamente minata.
Kazan cede gli ultimi residui di sovranità (fonte: The Jamestown Foundation – di: Paul Globe)
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