I nodi, la Storia, la Politica

Nei giorni in cui ricordiamo la figura di Joseph Ratzinger, mirabile indagatore del rapporto tra fede e ragione, val bene continuare a ragionare della situazione storica nella quale siamo immersi. Tanti, e com-presenti, sono i nodi che la Storia ci propone: a noi spetta il ‘come’ scioglierli.

Siamo all’inizio di un nuovo anno e gli auspici fanno parte integrante dello sguardo che dobbiamo tendere ai prossimi mesi. Da più parti si avverte la voglia che i nodi, caratterizzati da crescente complessità, debbano essere sciolti con la spada, separando bene e male, ponendoci come alfieri di un Bene Certo di fronte al Male Assoluto. Si tratta di una visione a-politica, per me inaccettabile e insostenibile.

E’ invece la Politica, dentro una nuova cultura della mediazione, del negoziato e del dialogo (per visioni nel ‘futuro già presente’), a darci tutti gli strumenti per ‘governare’ i nodi, cercando di scioglierli senza la prepotenza della separazione, vera debolezza.

Il male va certamente riconosciuto, a cominciare ‘in’ ciascuno di noi. Il ‘male banale’, della violenza per la violenza, percorre il mondo, dentro la megacrisi de-generativa in atto e dentro al mosaico della ‘terza guerra mondiale a pezzi’. Non illudiamoci, per favore, che per superare un quadro di grande preoccupazione basti scagliarsi contro chi esercita il male: la vera e unica speranza vive nell’esercizio della ‘responsabilità politica’.

Il pensiero antagonista e lineare è quello che ci fa credere di essere superiori per natura,  solamente declamando e imponendo i nostri  valori e principi sopra gli altri. Proprio perché lo spirito democratico porta con sé una imprescindibile cultura della libertà, esso non può essere usato come un’arma. Lavorare sull’auto-critica di ciò che siamo, attraverso un pensiero critico e complesso, è prospettiva di senso, di significato, di costruzione nell’oltre. Su questo lavoriamo, anche ricordando chi, come Ratzinger, si è calato nel discorso storico con l’umiltà della ricerca.

Marco Emanuele
Marco Emanuele è appassionato di cultura della complessità, cultura della tecnologia e relazioni internazionali. Approfondisce il pensiero di Hannah Arendt, Edgar Morin, Raimon Panikkar. Marco ha insegnato Evoluzione della Democrazia e Totalitarismi, è l’editor di The Global Eye e scrive per The Science of Where Magazine. Marco Emanuele is passionate about complexity culture, technology culture and international relations. He delves into the thought of Hannah Arendt, Edgar Morin, Raimon Panikkar. He has taught Evolution of Democracy and Totalitarianisms. Marco is editor of The Global Eye and writes for The Science of Where Magazine.

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