Verso la ‘glocalizzazione’

President Xi Jinping said Friday China will amplify the interplay between domestic and international markets and resources, strive to create new opportunities for the world with its own development, and contribute its share to building an open global economy. (Xinhua, 4 novembre 2022)

Il tema è chiaro. Lo leggiamo dal punto di vista cinese ma esso rappresenta, secondo noi, il futuro (già presente) dell’impianto geostrategico planetario.

Per troppo tempo, in un modello di globalizzazione disequilibrato e omologante, abbiamo trascurato gli interessi nazionali come se – affidandoci al mercato – essi dovessero far parte di un disegno più grande.

Abbiamo creduto, sbagliando, in un mondo-uno senza diversità. Se, come crediamo, la ‘società aperta’ è un valore, essa non può che realizzarsi attraverso nuove mediazioni politico-strategiche: le voci nazionali non possono essere umiliate, pena il loro ‘ritorno’ in forme spesso non desiderabili.

Il punto d’attenzione politico è nel lavorare affinché la valorizzazione di ciò che è nazionale non si trasformi in nazionalismo deteriore e pericoloso. Questo è il compito della politica, se è capace di guardare alla globalizzazione in termini di ‘glocalizzazione’, la sua frontiera sostenibile.

 

Marco Emanuele
Marco Emanuele è appassionato di cultura della complessità, cultura della tecnologia e relazioni internazionali. Approfondisce il pensiero di Hannah Arendt, Edgar Morin, Raimon Panikkar. Marco ha insegnato Evoluzione della Democrazia e Totalitarismi, è l’editor di The Global Eye e scrive per The Science of Where Magazine. Marco Emanuele is passionate about complexity culture, technology culture and international relations. He delves into the thought of Hannah Arendt, Edgar Morin, Raimon Panikkar. He has taught Evolution of Democracy and Totalitarianisms. Marco is editor of The Global Eye and writes for The Science of Where Magazine.

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