Toni Belloni
Questa mattina, 16 giugno, il colosso francese del lusso, Lvmh, ha annunciato di aver stretto una partnership strategica con Google Cloud per accelerare l’innovazione e sviluppare l’intelligenza artificiale basata su cloud. Le società uniranno le forze per potenziare le maison di Lvmh ( si va da Dior a Louis Vuitton, da Bulgari a Tiffany, da Fendi a Loro Piana) : migliorerà il business grazie a una più precisa previsione della domanda e all’ottimizzazione delle scorte e permetterà una più elevata esperienze del cliente attraverso la personalizzazione nel rispetto della privacy e sicurezza. Google Cloud aiuterà, inoltre, Lvmh a migliorare la propria cultura dell’innovazione, anche attraverso la creazione di programmi di riqualificazione e certificazione dedicati e inclusivi per i team di maison. Sarà lanciata una «Data e AI Academy» a Parigi. I due gruppi svilupperanno insieme nuovi algoritmi, componenti di intelligenza artificiale e machine learning direttamente con i laboratori di Mountain View in California.
«Questa nuova partnership con Google Cloud, che non ha precedenti, riflette le nostre grandi ambizioni in questo campo — ha detto Toni Belloni, amministratore delegato del gruppo Lvmh — e ci farà fare un passo avanti nell’uso dei dati e dell’intelligenza artificiale. Per noi privacy-personalizzazione-lusso sono sinonimi, e questo rimarrà sempre vero. Le nuove opportunità che offriremo a i nostri clienti sono esattamente ciò per cui lavorano i nostri team di Lvmh: un’esperienza unica e indimenticabile». «Siamo orgogliosi di entrare in una partnership così innovativa ed estesa con Lvmh per potenzia la sua innovazione attraverso la tecnologia cloud e le capacità di intelligenza artificiale. Insieme, possiamo aiutare a guidare il futuro dell’esperienza del cliente nel settore del lusso», ha aggiunto Thomas Kurian, Ceo di Google Cloud.
Negli ultimi anni Lvmh ha già lavorato sul tema dell’intelligenza artificiale e gestione dati, con un focus su relazione con i clienti, supply chain e produzione, e infatti il numero dei dipendenti occupati nel settore sono molto aumentati, soprattutto negli ultimi due anni. La pandemia, però, ha sottolineato la necessità di velocizzare ulteriormente lo sviluppo di soluzioni di questo tipo. Già oggi Sephora, Louis Vuitton e Dior sono state impegnate nell’adottare soluzioni per migliorare — per esempio attraverso il “machine learning” — l’efficienza nella previsione delle vendite, aggiustare di conseguenza la produzione, la distribuzione dei prodotti nelle aree geografiche nel mondo (con effetti che portano a una migliore sostenibilità non sprecando in spedizioni generalizzate ma concentrandosi su quei mercati che si prevede possano performare meglio) e migliorare il merchandising/prodotto. Una esperienza che oggi si vuole potenziare ed estere a tutte le 75 maison del gruppo.