Ciò che sta accadendo in Ucraina traccia una riga decisiva sulla grande trasformazione già in atto a livello planetario. La tragedia che si sta consumando pone una serie di questioni strategiche che occorre affrontare, in particolare come Europa, con grande realismo e visione politica:
- la questione umanitaria. Nota Filippo Grandi, Alto Commissario delle Nazioni Unite per i Rifugati (la Repubblica del 5 marzo 2022, intervista di Corrado Zunino), che dall’Ucraina stanno fuggendo le classi medie (che hanno contatti nei Paesi europei) e che la situazione peggiorerà, e di molto, quando a fuggire saranno coloro che non hanno mezzi. L’Europa deve ripensare radicalmente la sua politica migratoria;
- la questione sanitaria. Come avvengono, rispetto alla pandemia, i controlli alle frontiere rispetto all’afflusso di rifugiati dall’Ucraina ? Non c’è tracciamento in quel Paese e la questione è tutta europea ed estremamente delicata. Non sarebbe il caso di dar vita a una “Europa della salute ?”;
- la questione energetica. Intervistato da Federico Fubini (Corriere della Sera del 5 marzo 2022), il ministro Cingolani si esprime chiaramente sulla prospettiva dell’autosufficienza energetica, sul ruolo dell’Europa e sull’importanza, per l’Italia, di diversificare i fornitori di gas. Da tempo se ne parla e, come spesso accade, la “partitica” democratica ha sonnecchiato – anche per interessi consolidati – preferendo gestire l’esistente. Ora, però, lo zar russo sta mostrando il suo vero volto. Urge un cambio di passo radicale;
- la questione della difesa e della sicurezza. Ci voleva l’invasione dell’Ucraina per far capire all’Europa l’importanza di una difesa e di un esercito comuni ? Stupisce come, pur essendo stato più volte evocato in questi anni, il tema non sia entrato a far parte delle decisioni strategiche comuni;
- la questione del “governo” del cyber e di coordinate politiche d’intelligence. Tema sensibile e assai realistico, esso tocca direttamente, insieme alle altre questioni qui sinteticamente evidenziate, la qualità del nostro sviluppo economico nonché la sovranità di Paesi “attaccati” o “condizionati” dall’esterno.
L’Ucraina, in sostanza, chiama l’Europa a ri-pensarsi (forse a “geometrie variabili” rispetto alle grandi questioni). L’Europa è un bellissimo disegno a cui manca un elemento fondamentale: l’anima politica.