(Marzia Giglioli)
Mark Zuckerberg, CeO di Meta, spiega che i licenziamenti annunciati nel settore tecnologico “non sono dovuti all’aumento dell’intelligenza artificiale”.
I numeri di chi perderà il lavoro sono altissimi e in questi due mesi di inizio anno il trend peggiora e riguarda prevalentemente Il settore tecnologico. Molti analisti puntano il dito anche sul fatto che le Big Tech vogliano essere più snelle per rinforzare i loro bilanci ed incrementare gli investimenti nell’AI.
Secondo Zuckerberg, i licenziamenti che stanno colpendo il settore tecnologico dipendono invece “dalla normalizzazione post Covid”. In pratica, le aziende che hanno gestito (o che hanno vissuto) il boom dell’e -commerce “hanno incrementato le assunzioni ed ora
si stanno rendendo conto che devono rivedere i livelli occupazionali”.
A gennaio i licenziamenti risultano aumentati del 136% rispetto al mese precedente e riguardano appunto i settori tecnologici, seguiti dai media e dal settore finanziario. A gennaio le aziende hanno pianificato 82.307 tagli di posti di lavoro, come non si era mai visto sul mercato del lavoro.
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