(Carlo Rebecchi, già Capo Redattore e Responsabile del Servizio Diplomatico dell’Agenzia ANSA)
L’attacco di Hamas segna la fine degli accordi di Oslo. Intervista all’analista palestinese Samir Al Qaryouti (giornalista), che ha lavorato per numerose testate europee ed americane – France24, RAI – e collabora con Al Jazeera e altri canali TV arabi
Si è parlato di un’aggressione a sorpresa ma gli analisti palestinesi dicono ‘di non essere stati sorpresi dall’attacco di Hamas, perchè gli elementi di tensione in questi mesi erano già altissimi’.
Davanti allo sgomento di quanto sta succedendo nella Striscia di Gaza e all’orrore della strage di queste ore, intensifichiamo la ricerca sul tema della complessità che ogni conflitto porta con sé, nella convinzione che sia essenziale unire quanti più elementi possibili per cercare di comprendere come si possa essere arrivati a questa nuova guerra.
Secondo l’analista palestinese Samir Al Qaryouti, giornalista che si occupa dei problemi mediorientali per numerose testate occidentali ed arabe, ‘l’ Operazione Swords of Iron è il frutto di due motivazioni diverse che poi si sono trasformate in una spinta comune. Da una parte, l’esasperazione della popolazione palestinese verso Israele, e verso il governo Netanyahu in particolare; dall’altra, il tentativo di Hamas di rendere evidente tutta l’ostilità palestinese contro i negoziati che dovrebbero portare all’accordo tra Israele e Arabia Saudita, che viene visto come la riproposizione di una ‘pax americana’ mediorientale garantita da Tel Aviv e Riad’.
‘Questo accordo ignora la questione dei diritti del popolo palestinese’ – ha spiegato Qaryouti – ‘ed ora c’è molta preoccupazione per quello che potrà succedere’.
‘L’unica certezza che abbiamo è che gli accordi di Oslo sono definitivamente morti, con tutte le drammatiche conseguenze che questo potrebbe avere’, commenta Qaryouti ricordando che, nel 1993 con gli accordi di Oslo, l’allora presidente dell’Organizzazione per la liberazione della Palestina (OLP) Arafat riconobbe ufficialmente lo Stato di Israele rendendo possibile la nascita dell’Autorità Palestinese, attualmente presieduta da Mahmud Abbas, noto anche come Abu Mazen.
Secondo al Qaryouti, l’accordo tra Israele e Arabia Saudita ora ‘slitterà quasi certamente’ ma in ogni caso non sembra poter essere decisivo per risolvere la questione palestinese perché, dice, ‘sarà un accordo concluso con un governo sicuramente importante, quello Saudita, ma che non rappresenta il popolo palestinese’. D’altro canto, i palestinesi chiedono che venga riconosciuto quello che è un loro ‘diritto naturale, il diritto ad un loro territorio. Da due anni vedono lo sforzo che l’Occidente sta facendo per difendere il diritto dell’Ucraina di esistere. A sostegno dei palestinesi invece nessuno dice e fa nulla ormai da decenni. I Ioro diritti umani – si chiedono molti in Palestina – valgono forse meno di quelli degli ucraini?’.
Non tutti, tra i palestinesi, condividono la tesi secondo cui l’accordo israelo-saudita non prenderebbe in considerazione il loro problema. Secondo il New York Times, i sauditi non solo vorrebbero da Netanyahu l’impegno di non annettere la Cisgiordania e fermare i coloni, ma, a seguito di un intervento diretto di re Salman, avrebbero precisato che l’accordo sarebbe possibile soltanto dietro ‘significative e concrete concessioni ai palestinesi’.
(English version)
The Hamas attack marks the end of the Oslo Accords. Interview with Palestinian analyst Samir Al Qaryouti (journalist). He has worked for numerous European and American newspapers – France24, RAI – and collaborates with Al Jazeera and other Arab TV channels
Many talk of a surprise attack but Palestinian analysts say ‘they were not surprised by the Hamas attack, because the elements of tension in these months were already very high’.
Faced with the dismay of what is happening in the Gaza Strip and the horror of the massacre of these hours, we intensify our research on the theme of the complexity that every conflict brings with it, in the conviction that it is essential to re-join as many elements as possible to try to understand how this new war could have come about.
According to Palestinian analyst Samir Al Qaryouti, a journalist who covers Middle Eastern issues for numerous Western and Arab newspapers, ‘Operation Swords of Iron is the result of two different motivations that later turned into a common drive. On the one hand, the exasperation of the Palestinian population towards Israel, and towards the Netanyahu government in particular; on the other, Hamas’s attempt to make all Palestinian hostility against the negotiations that should lead to the agreement between Israel and Saudi Arabia, which is seen as the re-proposition of a Middle Eastern ‘pax americana’ guaranteed by Tel Aviv and Riyadh’.
‘This agreement ignores the issue of the rights of the Palestinian people’, Qaryouti explained, ‘and now there is a lot of concern about what may happen’.
‘The only certainty we have is that the Oslo Accords are definitely dead, with all the dramatic consequences that this could have’, Qaryouti commented, recalling that in 1993 with the Oslo Accords, the then president of the Palestine Liberation Organisation (PLO) Arafat officially recognised the State of Israel, making possible the birth of the Palestinian Authority, currently presided over by Mahmud Abbas, also known as Abu Mazen.
According to al Qaryouti, the agreement between Israel and Saudi Arabia will now ‘almost certainly slip’ but in any case it does not seem to be able to be decisive in resolving the Palestinian issue because, he says, ‘it will be an agreement concluded with a governament that is certainly important, the Saudi one, but which does not represent the Palestinian people’. On the other hand, the Palestinians demand recognition of what is their ‘natural right, the right to their own territory. For two years they have seen the effort the West has been making to defend Ukraine’s right to exist. In support of the Palestinians, on the other hand, no one has said or done anything for decades. Are their human rights – many in Palestine ask themselves – worth less than those of the Ukrainians?’.
Not everyone among the Palestinians shares the view that the Israeli-Saudi agreement does not take their problem into consideration. According to the New York Times, not only would the Saudis want Netanyahu to pledge not to annex the West Bank and to stop the settlers, but, following a direct intervention by King Salman, they would make it clear that the agreement would only be possible upon ‘significant and concrete concessions to the Palestinians’.
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