La politica immediata

Viviamo una grande trasformazione ma siamo appena all’inizio. Le immagini di ieri da Washington DC, pur se raccontate come punto di svolta verso un’età dell’oro degli Stati Uniti, rappresentano i primi passi verso un qualcosa di sistemico che ancora non conosciamo: ma che, proseguendo nella nostra ricerca, possiamo progressivamente immaginare.

Il tema è quello della politica (volutamente scritta in minuscolo) immediata. La cerimonia di insediamento, con Dio protagonista, era popolata da miliardari che, schierandosi ed essendo parte della nuova Amministrazione (attraverso Musk), sono lì a determinare il ‘fare politico’ nel loro esclusivo interesse nazionale e geopolitico. Gli Stati che vogliono stare dalla loro parte (non necessariamente dalla parte degli USA), sulla base di accordi bilaterali, sanno cosa incontrano: la tanto agognata ‘politica immediata’. La complessità della democrazia e la fatica del multilateralismo sono arnesi da dimenticare (secondo loro). Il MAGA e la conquista dello spazio non si discutono, così come altri simpatici slogan, tipo ‘drill, baby, drill’.

Gli ordini esecutivi a valanga segnano il territorio politico: immigrazione (soprattutto) e molto altro. Sono ordini spettacolari che funzionano come ‘distrazione di massa’: chissà quanto diventeranno davvero esecutivi.

In più, e l’elemento è a prima vista positivo, va apprezzata l’intenzione di volere un mondo senza guerra che, lo diciamo in onore alla complessità, non significa necessariamente un mondo in pace. Si veda, come caso di studio in prospettiva, l’accordo di tregua in Medio Oriente.

In sostanza, come dicono i saggi, anche un orologio rotto segna l’ora giusta due volte al giorno. Tutti abbiamo un pezzo di verità ma il limite è non credersi portatori della Verità assoluta: è da questo limite, infatti, che dovrebbe passare la visione della Politica (volutamente scritta in maiuscolo). Satelliti compresi e a parte, dipende da noi che ci diciamo cittadini.

 

 

 

 

 

Marco Emanuele
Marco Emanuele è appassionato di cultura della complessità, cultura della tecnologia e relazioni internazionali. Approfondisce il pensiero di Hannah Arendt, Edgar Morin, Raimon Panikkar. Marco ha insegnato Evoluzione della Democrazia e Totalitarismi, è l’editor di The Global Eye e scrive per The Science of Where Magazine. Marco Emanuele is passionate about complexity culture, technology culture and international relations. He delves into the thought of Hannah Arendt, Edgar Morin, Raimon Panikkar. He has taught Evolution of Democracy and Totalitarianisms. Marco is editor of The Global Eye and writes for The Science of Where Magazine.

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