Nel 1963, Martin Luther King Jr. salì in cima ai gradini del Lincoln Memorial di Washington e pronunciò un discorso indimenticabile. “Ci troviamo di fronte alla feroce urgenza del presente”, disse in modo così eloquente, chiedendo un’azione immediata contro l’ingiustizia razziale negli Stati Uniti.
Decenni dopo, al Forum sulla sicurezza alimentare globale di Atlantic Council, tenutosi a margine del G20 di Bali, in Indonesia, un oratore dopo l’altro hanno ripreso il tema di King, se non esplicitamente, almeno nello spirito. In una crisi alimentare globale senza precedenti, hanno detto, la condizione degli affamati del mondo non deve essere ignorata. Come ai tempi di King, anche ai nostri giorni l’urgenza è morale: agire con decisione per correggere una grande ingiustizia e una fonte di instabilità globale.
Al Forum, funzionari ed esperti di spicco provenienti da tutto il mondo hanno esaminato la complessità, la fragilità e l’insostenibilità dell’attuale sistema alimentare globale. Hanno valutato le numerose e spesso complesse radici dell’insicurezza alimentare globale e le altrettanto complesse conseguenze. Queste radici vanno dagli shock a breve termine al sistema alimentare globale – ad esempio, la terribile distruttività della guerra in Ucraina o le impennate impreviste dei prezzi dell’energia – a sfide più strutturali e a lungo termine, come gli impatti significativi e probabilmente catastrofici del cambiamento climatico sulla produzione alimentare. Le conseguenze si ripercuotono poi sulle catene di approvvigionamento alimentare globali, riflettendosi nell’aumento dei prezzi di cereali, fertilizzanti e prodotti alimentari. Le impennate dei prezzi danneggiano a loro volta tutti coloro che dipendono dalla stabilità dei prezzi, soprattutto i poveri del mondo.
Memo to the G20: The fierce urgency of food security – Atlantic Council