Israele – Hamas. E se gli USA accettassero una risoluzione con il ‘cessate il fuoco’ ?

(Carlo Rebecchi)

Gli Stati Uniti stanno negoziando sullo scontro Israele – Hamas una risoluzione del Consiglio di Sicurezza che prevede un cessate il fuoco temporaneo “appena possibile” e mette in guardia Israele dall’invadere la parte meridionale di Gaza dove si è rifugiato oltre un milione e mezzo di palestinesi sfollati dal nord della Striscia. E’ quanto scrive il New York Times, che afferma di aver letto la bozza del progetto di risoluzione. Gli Stati Uniti hanno sempre respinto, fino ad oggi, la richiesta di inserire un vero e proprio cessate il fuoco nelle risoluzioni del Consiglio di Sicurezza. E nelle ultime ore hanno anche preannunciato il loro no ad una risoluzione che chiede il cessate il fuoco presentata dall’Algeria, e che dovrebbe essere votata ad horas.
Funzionari dell’Amministrazione Biden che hanno chiesto di non essere citati hanno detto al New York Times che l’eventuale “si” americano all’inserimento della parola “cessate il fuoco” è in linea con il tentativo del presidente di convincere il premier israeliano Netanyahu a rinunciare ad attaccare la città di Rafah, considerata dagli israeliani ha roccaforte del braccio militare di Hamas. Dal 7 ottobre scorso, gli Stati Uniti hanno votato due volte contro risoluzioni dell’Onu che contenevano la richiesta del cessate il fuoco e in dicembre si sono astenuti su una risoluzione che chiedeva “pause umanitarie estese”.
Nel progetto di risoluzione si afferma che un’invasione di Rafah “avrebbe gravi implicazioni per la pace e la sicurezza regionali”, con il rischio , “nelle circostanze attuali”, di conseguenze pericolosissime anche “nei paesi vicini”. E vengono indicate con chiarezza le due condizioni per lo stop ai combattimenti: la liberazione di tutti gli ostaggi e la ripresa dell’ assistenza umanitaria alle popolazione civile di Gaza dove, secondo fonti della Striscia, i morti civili sarebbero circa 30.000.
Proprio a proposito della popolazione civile, gli osservatori si chiedono ormai da tempo, e con crescente preoccupazione, cosa accadrebbe se Netanyahu non rinunciasse al suo progetto di attaccare Gaza. L’ipotesi più probabile è che la popolazione della Striscia cercherebbe  di entrare nel confinante territorio egiziano. Qui, secondo informazioni ottenute utilizzando i satelliti, sarebbero in corso lavori per accogliere gli sfollati, che verrebbero distribuiti su un’area di circa 20 chilometri quadrati.

Latest articles

Related articles