La prima bolla cleantech si è verificata a metà degli anni Duemila, con gli investitori che hanno scommesso in modo significativo sulle start-up del settore delle energie rinnovabili (solare, eolico, idroelettrico) nella Silicon Valley. Molte di queste start-up sono fallite per una serie di ragioni, che vanno dalle importazioni più economiche da parte dei produttori cinesi al forte calo dei prezzi del petrolio e del gas naturale che ha portato a una scarsa adozione dei prodotti cleantech. Tuttavia, la ragione principale di questo crollo è stata che i fondi di venture capital hanno riposto aspettative irrealistiche di ritorni rapidi, mentre le start-up deep tech (produttori di batterie, celle o pannelli) richiedono necessariamente un periodo di gestazione molto più lungo per crescere e scalare. Dopo questa esperienza, molti investitori hanno scelto di evitare il settore per anni, nonostante il potenziale di enormi guadagni a lungo termine.
The case for R&D in climate tech innovation | ORF (orfonline.org)