(Innovation/Ecological Transition) Il ritorno del ‘climate tech’

La prima bolla cleantech si è verificata a metà degli anni Duemila, con gli investitori che hanno scommesso in modo significativo sulle start-up del settore delle energie rinnovabili (solare, eolico, idroelettrico) nella Silicon Valley. Molte di queste start-up sono fallite per una serie di ragioni, che vanno dalle importazioni più economiche da parte dei produttori cinesi al forte calo dei prezzi del petrolio e del gas naturale che ha portato a una scarsa adozione dei prodotti cleantech. Tuttavia, la ragione principale di questo crollo è stata che i fondi di venture capital hanno riposto aspettative irrealistiche di ritorni rapidi, mentre le start-up deep tech (produttori di batterie, celle o pannelli) richiedono necessariamente un periodo di gestazione molto più lungo per crescere e scalare. Dopo questa esperienza, molti investitori hanno scelto di evitare il settore per anni, nonostante il potenziale di enormi guadagni a lungo termine.

The case for R&D in climate tech innovation | ORF (orfonline.org)

Marco Emanuele
Marco Emanuele è appassionato di cultura della complessità, cultura della tecnologia e relazioni internazionali. Approfondisce il pensiero di Hannah Arendt, Edgar Morin, Raimon Panikkar. Marco ha insegnato Evoluzione della Democrazia e Totalitarismi, è l’editor di The Global Eye e scrive per The Science of Where Magazine. Marco Emanuele is passionate about complexity culture, technology culture and international relations. He delves into the thought of Hannah Arendt, Edgar Morin, Raimon Panikkar. He has taught Evolution of Democracy and Totalitarianisms. Marco is editor of The Global Eye and writes for The Science of Where Magazine.

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