Il tema dell’identità digitale in Australia (fonte: The Strategist)

Sembra che non passi giorno senza che un’altra organizzazione australiana venga colpita da una violazione dei dati. Sebbene le cause e le azioni da intraprendere per prevenirle siano molteplici, una domanda da porsi è se queste organizzazioni abbiano bisogno di raccogliere e conservare tutti questi dati.

Nel caso che ha dato il via al recente tsunami di violazioni, Optus, l’azienda era obbligata per legge a verificare l’identità dei propri clienti. Certamente la verifica è importante per prevenire e individuare altri crimini che potrebbero essere perpetrati utilizzando le reti di telecomunicazione, ma cosa succederebbe se ci fosse un modo per farlo senza che ogni nuovo cliente debba consegnare i dettagli dei propri documenti d’identità, che poi devono essere verificati e conservati a scopo di revisione?

The future of digital identity in Australia | The Strategist (aspistrategist.org.au)

Marco Emanuele
Marco Emanuele è appassionato di cultura della complessità, cultura della tecnologia e relazioni internazionali. Approfondisce il pensiero di Hannah Arendt, Edgar Morin, Raimon Panikkar. Marco ha insegnato Evoluzione della Democrazia e Totalitarismi, è l’editor di The Global Eye e scrive per The Science of Where Magazine. Marco Emanuele is passionate about complexity culture, technology culture and international relations. He delves into the thought of Hannah Arendt, Edgar Morin, Raimon Panikkar. He has taught Evolution of Democracy and Totalitarianisms. Marco is editor of The Global Eye and writes for The Science of Where Magazine.

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