Il ‘Distretto del Contemporaneo’ di Roma. Visione e destino – presentazione alla Biennale di Venezia, 5 ottobre 2023

(Marco Emanuele)

L’incanto di una città è nel suo destino, incrocio complesso di ciò che diventa. Incontriamo l’Ambasciatore Umberto Vattani, animatore e Presidente del Comitato Scientifico del Distretto del Contemporaneo di Roma, in occasione della presentazione dell’iniziativa – giovedì 5 ottobre – presso La Biennale di Venezia, con un parterre d’eccezione.

Vattani invita, per ‘comprendere il senso di un territorio’, a lavorare su una mappa, non solo bidimensionale ma profonda, ‘che faccia comprendere la vocazione al destino dell’area chiamata Distretto del Contemporaneo’. Mappe, dicevano i romani, che permettevano loro di ‘vincere da seduti’, come insegnava lo storico Marco Terenzio Varrone.

Il Distretto del Contemporaneo è una città-nella-città, non un’altra Roma. Esso raccoglie una complessità di elementi architettonici, museo a cielo aperto di un ‘900 creativo, ricco e da ri-valorizzare, e comprende istituzioni, luoghi di culto, realtà culturali e sportive, grandi spazi verdi. Un’area vitale, insomma, non da sommare alla Roma preesistente ma parte integrante di un destino comune dell’Urbe. Nota Vattani come, nel Distretto, ‘si compenetrino le connessioni della Roma antica con quelle della Roma contemporanea, verso il mondo’.

A partire dal tema della presentazione di Vattani a Venezia, ‘Diplomazia dell’architettura’, l’Ambasciatore ricorda come il Distretto del Contemporaneo ‘sia aperto al mondo e al futuro’, portando dentro di sé la sede del Ministero degli Affari Esteri e la collezione Farnesina, parte integrante di una ‘estetica diplomatica’ che può diventare ragione e possibilità di un’Italia grande nel dialogo e nelle relazioni internazionali. La cultura, infatti, è il motore di un approccio innovativo al destino del mondo multipolare, tutto da comprendere e da abitare. All’interno del Distretto vivono, infatti, numerose Accademie di Paesi stranieri.

Chi, come noi, si occupa di questioni internazionali, sa che le città sono – e saranno sempre di più – hub internazionali, player globali. Il Distretto del Contemporaneo, in una Roma che si apra alla sua complessità, è un passo di visione ragionata e realistica. Le mappe ci mostrano un’area straordinariamente ricca che dovremmo conoscere, abitandoci, ri-vivendola ogni giorno con lo sguardo aperto alla sua evoluzione ‘glocale’ e che superi la tentazione lineare di guardare alla storia separando le esperienze umane: nulla è a sé ma il destino è ‘fattore comune’, per questo strategico.

(la foto pubblicata è recuperata dal sito del Distretto del Contemporaneo)

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