(Marzia Giglioli)
Guerra sempre più diffusa e policrisi con sempre più difficili interconnessioni.
A Davos, al World Economic Forum, si cerca di spegnere la febbre ma è uno dei vertici più difficili dal popoguerra per la tensione internazionale che avvolge i lavori e per la velocità degli sviluppi che si intrecciano in queste ore.
Intanto, a Davos, la presidente della Commissione Europea Ursula Von der Leyen ha rassicurato Zelensky: ‘Mi batterò per un accordo a 27, ma se l’unanimità non fosse possibile, siamo pronti a raggiungere un accordo a 26 per la fornitura di 50 miliardi di aiuti finanziari all’Ucraina’.
Al di là della quiete delle montagne svizzere di Davos, nuovi scontri e minacce mettono in discussione l’ordine mondiale. Sullo sfondo, gli effetti a catena per l’economia degli Stati a causa della crisi nel Mar Rosso.
La parola è quella che non vorremmo mai pronunciare: escalation.
La storia nei titoli e nelle news di queste ultime 24 ore:
Hamas dice ‘no” alla soluzione dei due Stati
Blinken non vede le condizioni per un cessate il fuoco a Gaza
La Cina invita Iran e Pakistan ad esercitare la moderazione dopo che Islamabad ha accusato Teheran di aver ‘violato ingiustificatamente il suo spazio aereo’
Dopo l’attacco ad Erbil salta l’incontro tra Il ministro degli Esteri iracheno con l’omologo dell’Iran, previsto oggi a Davos
Medvedev: con Kiev verranno altre guerre
Nato: la guerra in Ucraina determinerà i destini del mondo