Gaza. Impossibile tacere / Gaza. Impossible to remain silent

(note per un Concilio Permanente per l’Umanità)

Nella striscia di Gaza si consuma ogni giorno la violenza al senso dell’umano. Il 7 ottobre rimane una data fondamentale, ferita non rimarginabile, per il popolo d’Israele e la condanna di Hamas va ripetuta ogni giorno: ma la vendetta che cancella un popolo va sottolineata a gran voce.

Il tempo nuovo in Vaticano, con Leone XIV che apre la Santa Sede come casa del dialogo, deve partire dai dolori del mondo. Quali speranze si possono ri-generare per i popoli israeliano e palestinese ?

Le classi politiche balbettano di fronte agli orrori della Storia. La guerra mondiale a pezzi, evocata da Papa Francesco, è una drammatica realtà. L’umanità muore ogni giorno nelle tante Gaza che attraversano il pianeta. E gli intellettuali non possono tacere: abbiamo la responsabilità di agire.

I popoli e le loro culture vanno posti al centro di un’azione globale per la giustizia e la pace. Servono diplomazia e concretezza ma, soprattutto, nuovo realismo con un pensiero che diventi complesso. Serve aumentare l’indignazione, distinguere in maniera chiara il destino dei popoli dalle inazioni e/o dalle brutalità dei governi.

Lo ammettiamo. Scrivere mentre bambini, donne, uomini muoiono – qualunque sia la loro cultura e appartenenza – ci pone in imbarazzo. Altrettanto, però, non si può tacere. Il dialogo non è mai stato così necessario.

(English version) 

(notes for a Permanent Council for Humanity)

In the Gaza Strip, violence against humanity is perpetrated every day. 7 October remains a key date, an unhealable wound for the people of Israel, and Hamas’ condemnation must be repeated every day: but the vengeance that wipes out a people must be loudly denounced.

The new era in the Vatican, with Leo XIV opening the Holy See as a house of dialogue, must start from the suffering of the world. What hopes can be re-generated for the Israeli and Palestinian peoples?

The political classes stammer in the face of the horrors of history. The world war in pieces, evoked by Pope Francis, is a dramatic reality. Humanity dies every day in the many Gazas across the planet. And intellectuals cannot remain silent; we have a responsibility to act.

Peoples and their cultures must be placed at the centre of global action for justice and peace. Diplomacy and concrete action are needed, but above all a new realism with a more complex way of thinking. We need to increase our indignation and clearly distinguish the destiny of peoples from the inaction and/or brutality of governments.

To be honest. Writing while children, women and men are dying – whatever their culture or background – makes us feel uncomfortable. But we cannot remain silent. Dialogue has never been so necessary.

Marco Emanuele
Marco Emanuele è appassionato di cultura della complessità, cultura della tecnologia e relazioni internazionali. Approfondisce il pensiero di Hannah Arendt, Edgar Morin, Raimon Panikkar. Marco ha insegnato Evoluzione della Democrazia e Totalitarismi, è l’editor di The Global Eye e scrive per The Science of Where Magazine. Marco Emanuele is passionate about complexity culture, technology culture and international relations. He delves into the thought of Hannah Arendt, Edgar Morin, Raimon Panikkar. He has taught Evolution of Democracy and Totalitarianisms. Marco is editor of The Global Eye and writes for The Science of Where Magazine.

Latest articles

Related articles