Dall’angoscia alla visione

Carlo Bordoni, La Lettura (Corriere della Sera, 26 gennaio 2025), intervista il filosofo Byung-Chul Han sul suo ultimo libro, ‘Contro la società dell’angoscia. Speranza e rivoluzione’.

Nel tempo della grande trasformazione, l’angoscia non costruisce ma isola ancora di più gli individui separandone il destino l’uno dall’altro. Non c’è un ‘noi’.

Più volte abbiamo richiamato la necessità di un pensiero complesso, aperto, critico, libero. La tentazione lineare di lettura della Storia, nella quale molto volentieri in tanti cadono (per non pensare), ci isola dalla realtà, rendendoci isole non dialoganti.

Byung-Chul Han elogia la speranza. Ben concordando, riteniamo che il tema strategico, davvero Politico (volutamente in maiuscolo), sia la visione. Non si tratta solo di elaborare scenari, le ‘previsioni meteo’ della geopolitica, ma di re-immaginare (immaginare continuamente) il ‘chi siamo’ nel ‘chi diventiamo’. Messaggio ai più giovani: senza visione c’è solo l’imminenza di un presente fermo nei nostri auto-inganni.

Come ‘cattedra informale’ di pensiero complesso, The Global Eye è dentro la realtà che si (e ci) trasforma. Un tema che vogliamo approfondire è quello del rischio nella nostra epoca storica. Richiamavamo ieri il rischio del pensiero che non rischia: non pensare complesso nell’era della crescente complessità equivale a non pensare. Com’è possibile, infatti, non vedere l’interrelazione dei rischi ‘settoriali’ a formare l’emergenza di un gigantesco ‘rischio sistemico’ ? Un rischio che racconta le tante angosce che ci colpiscono e ci condizionano nell’abbandonarci a una sorta di resa nella (presunta) irreversibilità di ciò che accade.

Le nostre angosce creano un muro tra l’ ‘io’ e il ‘noi’. Viviamo dentro ‘società-sommatoria’ e non abbiamo lo slancio di ri-tornare ai legami comunitari, quelli che incarnano la complessità nel dialogo. Questo dovrebbe essere il terreno di coltura della visione, di una presa d’atto della realtà per quella che è, degli effetti della trasformazione in corso e della trasformazione che dovremmo avviare per ‘ri-nascere’ come soggetti storici. Scaveremo, senza sosta, nella Politica realisticamente visionaria, la sola possibile per comprendere e governare il futuro-già-presente.

 

Marco Emanuele
Marco Emanuele è appassionato di cultura della complessità, cultura della tecnologia e relazioni internazionali. Approfondisce il pensiero di Hannah Arendt, Edgar Morin, Raimon Panikkar. Marco ha insegnato Evoluzione della Democrazia e Totalitarismi, è l’editor di The Global Eye e scrive per The Science of Where Magazine. Marco Emanuele is passionate about complexity culture, technology culture and international relations. He delves into the thought of Hannah Arendt, Edgar Morin, Raimon Panikkar. He has taught Evolution of Democracy and Totalitarianisms. Marco is editor of The Global Eye and writes for The Science of Where Magazine.

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