Il concetto di “transizione verde” è stato finora delineato, in gran parte del mondo, solo attraverso la transizione energetica. Ciò implica un cambiamento del mix di combustibili, con uno spostamento verso le energie rinnovabili rispetto all’uso tradizionale dei combustibili fossili. In qualche modo, il fatto che la transizione energetica da sola non risolverà i problemi del cambiamento climatico si nasconde da qualche parte sullo sfondo di questo paradigma riduzionista dominante della transizione verde.
Le ambizioni di sviluppo sfrenato dell’umanità e la propensione intrinseca alla crescita economica e all’urbanizzazione hanno spinto a cambiare l’uso del suolo dall’ecosistema naturale (ad esempio, foreste, praterie ed ecosistemi costieri) per creare infrastrutture fisiche. Con il cambiamento di destinazione d’uso dei terreni, il carbonio storicamente immagazzinato viene rilasciato, ostacolando così la regolazione critica dell’ecosistema. I meccanismi politici (per lo più del Sud del mondo) sembrano ignorare il fatto che tali perdite non possono essere sostituite semplicemente da una transizione energetica. Piuttosto, un cambiamento sfrenato dell’uso del suolo che sostituisce il capitale naturale con il capitale fisico annulla gli impatti positivi che altrimenti si otterrebbero con il passaggio alle energie rinnovabili.
A new delineation of Green Transition through Green Finance: Expectation from COP27 | ORF (orfonline.org) – Nilanjan Ghosh



