Conclave, le sfide e i nuovi poteri

(Marzia Giglioli)

Al via i lavori del Conclave. Gli occhi del mondo sono puntati sulla Sistina che vede i Cardinali impegnati in una scelta cruciale come è quella di designare il nuovo Pontefice.

Come non mai c’è un’attenzione globale e per la prima volta il Conclave è un avvenimento ‘social’. Ma c’è anche una curiosità più profonda ad accompagnare queste ore prima della ‘fumata bianca’ che annuncerà il successore di papa Francesco.

Viene in mente che il sentiment mediatico vada oltre la cronaca anche perché investe un vasto bacino di non credenti.

La voce di Francesco ha creato spaccature interne ma ha anche generato una condivisione allargata, perché rappresentava la difesa degli ultimi, era un perenne richiamo al codice morale del governo del mondo. Le parole di Papa Francesco erano scomode, moniti profondi. Il Vaticano, quindi, un luogo anche per ‘altri’, non solo cristiani.

E questo si sente, si percepisce. Il mondo si muove in fretta, presenta fisionomie mai viste prima, mentre piazza San Pietro sta a rappresentare qualcosa che c’è ed è stato.

Il Conclave, al di là dell’ esito sul nome del nuovo Pontefice, deve confrontarsi con un mondo davvero diverso da quello che era solo pochi anni addietro. Sul tavolo non c’è solo la Dottrina ma come la Chiesa possa parlare in una realtà che ha confini mai vissuti prima d’ora.

Il nuovo Papa dovrà saper interpretare un mondo virtuale dove gli equilibri e la parola camminerano lungo potentissime reti artificiali che potrebbero sovrastare ogni cosa.
Il nemico non è la digitalizzazione ma il suo potere e la divulgazione dovrà essere adeguata a questo mondo nuovo e sconosciuto. I Cardinali non dovranno affrontare in queste ore solo il nodo della rappresentatività, della conciliazione tra dottrine progressiste o restauratrici: c’ è molto di più.

Abbiamo di fronte un internet spaziale che potrebbe decidere molti destini futuri.
Da un lato c’è la tradizione millenaria della Chiesa, la sua Pastorale e di fronte ci sono i nuovi sacerdoti delle reti e dell’intelligenza artificiale. Occorrerà raggiungere un dialogo con tutto questo nuovo mondo che sposta gli asset e costruisce nuovi poteri.

Quando Elon Musk annunciò per la prima volta l’intenzione di costruire una rete internet spaziale, che avrebbe poi chiamato Starlink, nel gennaio 2015, pensava già a tutte queste colonie spaziali e a potentissime comunicazioni satellitari. Tra un decennio o due, potremmo avere infrastrutture informatiche in grado di gestire la maggior parte delle nostre comunicazioni, del nostro vivere quotidiano, del nostro lavoro, del commercio globale: si profila una nuova regia nello scambio mondiale di informazioni che prepara un futuro tutto da decifrare. Ci vorrà una forte coscienza collettiva nel vivere tutto questo senza errori e la questione morale dovrà emergere per dettare le regole.

Latest articles

Related articles