A mente fredda. Qatar e dintorni

Non provo alcuna passione per il calcio ma l’immagine dell’Emiro del Qatar che ‘incorona’ il suo più celebre dipendente a campione del mondo passerà alla storia.

Da quell’immagine, la riflessione verso l’Italia, Paese nel quale quasi tutto viene serenamente ridotto a battute da avanspettacolo, si ferma agli hotel e agli ospedali di super-lusso (e a molto altro, comprese le moschee) nei quali i ricchi e benestanti vanno a passare le vacanze o a curarsi: qualcuno si è rifiutato di entrare in quelle strutture perché il Qatar proprietario ha qualche problema con i diritti umani ? Non mi risulta e, lasciando l’ipocrisia fuori da questo testo, se avessi potuto sarei entrato anch’io.

Ecco il grande problema: l’ipocrisia. Forse il Qatar era un esempio di democrazia mentre costruiva hotel, ospedali e quant’altro in giro per il mondo ? Allargando lo sguardo all’Europa, e condannando la corruzione (che esiste da sempre e che continuerà ad esistere), mi domando cosa ci sia da domandarsi. Evitiamo, per favoriamo, frasi ridicole come l’attacco alla democrazia e, piuttosto, chiediamo alla politica tutta di rientrare in sé e di lavorare sulle interferenze straniere negli interstizi piuttosto larghi del Parlamento Europeo. Questa sarebbe dignità politica.

Non c’è dubbio che, da quello che si sa (e l’inchiesta prosegue …), la parte sinistra dell’emiciclo abbia un problema in più. Torna la questione morale, mantra consumato, ma qui il problema è diverso, più profondo: la politica deve fare un gigantesco lavoro di ri-pensamento per la ri-fondazione e coloro che oggi sono al centro della tempesta (facendo attenzione a non generalizzare …) devono tornare in quella realtà che hanno per troppo tempo trascurato: l’elettorato è fluido, in molti casi si astiene ma i problemi sociali sono tutti lì, sempre più gravi, a interrogare la carenza cronica di classi dirigenti degne di queste nome.

Mentre l’italiano Presidente della FIFA parlava del mondiale più bello di sempre, e personalmente sorridevo, i tifosi si scatenavano sugli spalti, anche giustamente: ma fuori da quello stadio, nel mondo vero, altri intascavano – senza dignità – alla faccia degli ultimi della Terra.

 

Marco Emanuele
Marco Emanuele è appassionato di cultura della complessità, cultura della tecnologia e relazioni internazionali. Approfondisce il pensiero di Hannah Arendt, Edgar Morin, Raimon Panikkar. Marco ha insegnato Evoluzione della Democrazia e Totalitarismi, è l’editor di The Global Eye e scrive per The Science of Where Magazine. Marco Emanuele is passionate about complexity culture, technology culture and international relations. He delves into the thought of Hannah Arendt, Edgar Morin, Raimon Panikkar. He has taught Evolution of Democracy and Totalitarianisms. Marco is editor of The Global Eye and writes for The Science of Where Magazine.

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