TechInnovation – Competenze digitali: sempre più irrinunciabili nell’era dell’online (Raffaele Gigantino, Impresa City)

Nel 2020 Internet e i dispositivi digitali hanno giocato un ruolo essenziale nel permettere alle persone di adattarsi a un mondo condizionato dal Covid-19. Dagli appuntamenti medici virtuali alla spesa online, alla Didattica a Distanza su Zoom o su altre piattaforme, la delivery digitale dei servizi è diventata la norma per ampie fasce della società.

Ma non per tutti. Le persone meno esperte di tecnologia, spesso più anziane o provenienti da comunità sottorappresentate, non sono riuscite a stare al passo con il ritmo rapido del cambiamento. Questo significa che possono avere difficoltà ad accedere all’assistenza sanitaria, ai sostegni statali, alle opportunità di lavoro e altro, dato che tutte queste attività richiedono sempre più l’accesso online, invece che di persona o per telefono.

Questo passaggio ai servizi digitali è stato accelerato dalla pandemia e non torneremo indietro, quindi dobbiamo affrontare un crescente divario digitale: il divario tra le persone che hanno le competenze e i mezzi per accedere ai servizi digitali e quelli che non le hanno.

Come nota positiva, secondo una recente ricerca VMware condotta a cavallo tra il 2020 e il 2021 su 6000 persone in vari Paesi del mondo tra cui l’Italia, la maggior parte delle persone crede di essere responsabile del proprio know-how digitale e di come migliorarlo, ma ha bisogno di supporto per agire su questo. Ecco perché è necessaria la collaborazione tra governi, università e industria. Insieme possiamo aiutare a dotare le persone della fiducia e delle competenze necessarie per accedere ai servizi digitali di cui hanno bisogno, colmando il divario e permettendo loro di partecipare pienamente alla società di oggi e di domani.

In particolare, dalla ricerca VMware emerge in primo luogo un aumento dell’utilizzo di servizi digitali: nel 2020, in EMEA il 43% degli adulti ha abbracciato nuovi servizi digitali e ne ha apprezzato l’esperienza, mentre il 60% degli intervistati si identifica come “digitalmente curioso” o “esploratore digitale, dato che nel nostro Paese raggiunge ben l’83%.

Non solo: chi è digitalmente in ritardo rischia di rimanere indietro, visto che in EMEA, il 34% degli over 55 si descrive come “non digitalmente attivo” o “digitalmente ingenuo”, ma in Italia solo il 28% si definisce tale; inoltre, il 64% (il 73% in Italia) teme che i propri parenti più anziani non riescano a stare al passo con il mondo digitale, e più di uno su tre (37% in EMEA, 31% in Italia) ha la sensazione di perdere il controllo man mano che la tecnologia pervade sempre di più la sua vita quotidiana.

Conta anche la responsabilità di formare le competenze digitali: il 59% degli intervistati (62% in Italia) ritiene di essere responsabile della crescita delle proprie competenze digitali, mentre per il 29% degli intervistati nel nostro Paese a essere responsabile è la scuola o l’Università, per il 16% lo Stato e per l’11% la responsabilità deriva da una collaborazione fra Pubblico e Privato. Se poi si sposta l’attenzione sul soggetto di cui più ci si fida per l’aumento delle proprie competenze digitali, il 60% dichiara se stesso, il 28% degli intervistati nel nostro Paese ha fiducia nella scuola o l’Università, il 16% nello Stato e il 13% in una collaborazione fra Pubblico e Privato.

Proprio in questo ambito, VMware è impegnata da anni per sostenere e sviluppare le competenze digitali in tutto il mondo attraverso la VMware IT Academy. Collaborando con enti di formazione, scuole e Università insieme a Istituti pubblici, aziende partner e organizzazioni, la VMware IT Academy aiuta gli studenti di tutte le età a sviluppare le proprie competenze in modo che possano partecipare attivamente all’economia digitale.

In Italia, VMware ha recentemente dato vita al programma Orizzonte Digitale, in collaborazione con la CRUI e alcune Università Italiane, per la realizzazione di incontri formativi, seminari e lezioni didattiche presso gli Atenei che hanno aderito al programma, mettendo a sistema il know-how consolidato di VMware nelle tecnologie digitali in ambiti come il Cloud, il Networking e la Sicurezza e il Digital Workspace.

VMware è convinta che la collaborazione fra le aziende e il mondo universitario sia indispensabile per fornire ai giovani le competenze richieste oggi da un mondo del lavoro che si sta profondamente trasformando. Una sinergia fondamentale per sostenere lo sviluppo socio-economico che, ora più che mai, ha bisogno di una forte trasformazione digitale per essere competitivo sul mercato globale.

Marco Emanuele
Marco Emanuele è appassionato di cultura della complessità, cultura della tecnologia e relazioni internazionali. Approfondisce il pensiero di Hannah Arendt, Edgar Morin, Raimon Panikkar. Marco ha insegnato Evoluzione della Democrazia e Totalitarismi, è l’editor di The Global Eye e scrive per The Science of Where Magazine. Marco Emanuele is passionate about complexity culture, technology culture and international relations. He delves into the thought of Hannah Arendt, Edgar Morin, Raimon Panikkar. He has taught Evolution of Democracy and Totalitarianisms. Marco is editor of The Global Eye and writes for The Science of Where Magazine.

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