Il nuovo report dell’Agenzia Nazionale Politiche Attive del Lavoro intitolato “Previsioni dei fabbisogni occupazionali e professionali in Italia a breve termine (2019-2023)” ci dà una mano a comprendere come si sta evolvendo il mercato del lavoro e quali saranno le professioni del futuro. Appare evidente come l’invecchiamento della popolazione da una parte e il progresso tecnologico dall’altra siano i due elementi preponderanti per spiegare il cambiamento in atto, accelerato per giunta dalla pandemia.
Professioni del futuro: imprese e Pubblica Amministrazione alla ricerca di 300 mila lavoratori nei prossimi anni
La stima dell’Agenzia Nazionale Politiche Attive del Lavoro prevede che imprese e Pubblica Amministrazione ricercheranno insieme qualcosa come 300 mila nuovi lavoratori con una formazione specializzata in campo matematico e informatico. Tra le principali figure richieste si annoverano gli esperti nell’analisi dei dati, nell’intelligenza artificiale, nella sicurezza informatica e nell’analisi del mercato. Nello specifico, i ruoli principalmente richiesti saranno:
Data Scientist
Big Data Analyst
Cloud Computing Expert
Cyber Security Expert
Business Intelligence Analyst
Social Media Marketing Manager
Artificial Intelligence Systems Engineer.
Le competenze digitali
E se oggi, così come in passato, le competenze digitali sono richieste principalmente a chi si occupa delle aree funzionali tecniche, nel prossimo futuro saranno indispensabili anche nell’area amministrativa, i servizi generali e le risorse umane.
Il report passa poi allo studio delle altre cinque filiere produttive, con un occhio di riguardo alla meccatronica e robotica, responsabile della costruzione di macchinari, attrezzature e mezzi di trasporto. Secondo le prime stime, entro il 2023 il fabbisogno occupazionale è stimato tra i 69 e 83 mila lavoratori, con le figure più richieste che saranno i tecnici per l’automazione e i sistemi meccatronici.
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