UE, Accelerare una Difesa comune. Ursula von der Leyen: ‘basta frammentazioni’.

(Marzia Giglioli)

Massima accelerazione per una Difesa comune UE. A chiederlo, alla Plenaria del Parlamento europeo, è la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen che guarda alla capacità industriale di difesa nei prossimi cinque anni. L’acquisto congiunto di equipaggiamenti militari diventa così il punto chiave della difesa europea.

Servirà un’azione comune attraverso appalti congiunti sulla scia di quanto è stato fatto con i vaccini durante il Covid e per l’acquisto del gas per scongiurare la crisi energetica dovuta al conflitto in Ucraina.

“Questo” – ha detto von der Leyen – “ci aiuterà a ridurre le frammentazione ma per farlo dobbiamo inviare collettivamente un segnale forte all”industria”.

Intanto si delineano i favorevoli e i contrari.

Come scrive Euronews, che ha raccolto alcune prime reazioni, David McAllister, eurodeputato tedesco dei Popolari, afferma che “al momento gli Stati membri spendono troppo a livello nazionale”. E aggiunge: “Dobbiamo cooperare più strettamente in Europa. Abbiamo bisogno di più tecnologia e competenze in materia di difesa. Dobbiamo acquistare insieme più attrezzature per la difesa. E se l’Unione europea può avviare questo processo, facendo sì che gli Stati membri lavorino a più stretto contatto, è nel nostro interesse”.

Ma non tutti i membri del Parlamento europeo sono d’accordo con questo punto di vista. Alla Sinistra non piace, perché ritiene che l’acquisto congiunto sia “una procedura pessima e antidemocratica”.

Marc Botenga, eurodeputato belga della Sinistra, analizza le criticità: “Le misure in cantiere avranno innanzitutto un impatto molto importante sull’industria dell’Ue, perché sponsorizzeremo la produzione di armi. Questo, da un lato, spingerà alcune aziende, quelle che producono armi, a scapito di altre. In secondo luogo, all’interno di alcune imprese, quelle che potrebbero produrre, ad esempio, aerei Canadair, aerei antincendio, saranno spinte e incoraggiate a produrre armi. Non è questo il tipo di Europa che vogliamo” (fonte Euronews).

Un piano più dettagliato è ora atteso per le prossime settimane e si tratterà della prima strategia industriale europea per la Difesa.

(riproduzione autorizzata citando la fonte)

Latest articles

Related articles