(Marzia Giglioli)
Mentre si infuoca la disputa elettorale negli Usa, il climate change lima le differenze ed ‘anche’ i rebubblicani accettano come un dato ormai certo il riscaldamento del pianeta. Lo sottolinea uno studio dell’Università di Yale che evidenzia come democratici e repubblicani siano ancora molto divisi su come reagire al riguardo.
Secondo i sondaggi di Yale, l’opinione pubblica americana sta cambiando molto rispetto al rischio dei danni climatici e il cambio di passo si percepisce in modo nuovo in alcuni Stati profondamente conservatori. Parallelamente anche il sostegno alle energie rinnovabili si è molto accentuato negli ultimi tempi.
Il tema del clima sta diventando di fatto bipartisan, mentre fino a pochi anni fa era ‘interpretato’ diversamente in linea con la tendenza di voto e diventa un altro terreno sul quale arare consensi.
In molte roccaforti repubblicane come il Texas e la Carolina del Nord, ad esempio, la percentuale di adulti che hanno affermato di ritenere che il riscaldamento globale sia ormai una realtà è salita al 72% nel 2023 (dal precedente 60%). E in Indiana è salita al 65%.
Biden deve cercare in tutti i modi di non perdere la sua posizione ecologista. In questo periodo ha rischiato di vedere incrinati i rapporti con gli attivisti del clima a causa delle accuse che gli Stati Uniti siano diventati il più grande esportatore di gas naturale liquido a causa della guerra in Ucraina e per le necessità di approvvigionamento in Europa ed Asia. Ma ha disinnescato la ‘bomba ad orologeria’ sul fronte dei consensi, in questi giorni, con la decisione presa dalla sua amministrazione di sospendere tutte le licenze di esportazione per il gas nazionale liquefatto (GNL) ‘per considerare l’impatto climatico dei progetti’. Si è trattata di una decisione salutata come un cambio epocale dagli ecologisti, soprattutto tra i giovani.
‘Mentre i repubblicani del Maga negano l’urgenza della crisi climatica’, ha detto Biden in una nota.
E’ sceso in campo anche l’ex vice presidente Al Gore: ‘I leader mondiali hanno concordato di abbandonare i combustibili fossili in occasione dei negoziati sul clima della COP28 lo scorso anno e la decisione del presidente Biden di sospendere i nuovi permessi per le esportazioni di GNL dimostra che sta prendendo sul serio tale impegno’.
Intanto, il Segretario dell’ Energia Jennifer Granholm si è affrettata ad affermare che la pausa non influirà sulle esportazioni già autorizzate, n[ avrà alcun impatto sulla nostra capacità di rifornire i nostri alleati in Europa ed Asia’.
I dati sono citati dal Rapporto dello Yale Program on Climate Change Communication
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