USA. La ‘guerra’ dei Campus / USA. The ‘war’ of the Campuses

(Marzia Giglioli)

La guerra dei Campus. Le dimissioni del presidente di Harvard, Claudine Gay. Il braccio di ferro tra conservatori e liberal.

Le dimissioni di Claudine Gay dalla carica di presidente dell’Università di Harvard e la sua uscita di scena vengono celebrate dai conservatori come una vittoria, scrive la BBC. Una ‘vita breve’ quella della Gay che aveva assunto l’incarico di uno degli atenei più prestigiosi d’America nel mese di luglio 2023.

L’epilogo è strettamente legato alle polemiche che si sono innescate con le accuse di antisemitismo nei Campus americani.

Ma c’è anche dell’altro. La presidente di Harvard (che è nera), per i suoi critici di destra – scrive la BBC -, rappresenta gran parte di ciò che essi detestano della moderna istruzione superiore americana, che considerano dominata da un’ideologia di sinistra che pone un’enfasi maggiore sulla diversità etnica e di genere piuttosto che sul rigore. Fino a due giorni fa il board di Harvard aveva fatto quadrato intorno alla Gay ma, ora, le sue dimissioni sono la rappresentazione evidente di una grande lacerazione che investe i luoghi simbolo della cultura americana. Con episodi mai visti prima. Nei giorni scorsi, ha presentato le dimissioni anche la presidente dell’Università della Pennsylvania, Liz Magill, anche lei fortemente criticata per non aver assunto posizioni nette dopo il massacro di Hamas del 7 ottobre e per le sua testimonianza ‘considerata tiepida’ resa al Congresso sull’onda delle accuse di antisemitismo nelle Università dallo scoppio della guerra tra Israele ed Hamas.
Il dualismo tra conservatori e liberal lacera da tempo la società USA e il campo di battaglia sono i libri, le scuole e le università in un’atmosfera sempre più tossica.

Donald Trump, nell’ambito del suo piano ‘Agenda 47’ per un secondo mandato, ha chiesto cambiamenti nelle modalità di accreditamento delle università statunitensi, per sottolineare ‘la difesa della tradizione americana e della civiltà occidentale’.

(English version)

The Campus War. The resignation of Harvard president Claudine Gay. The tug of war between conservatives and liberals.

Claudine Gay’s resignation as president of Harvard University and her exit from the scene are being celebrated by conservatives as a victory, writes the BBC. A ‘short life’ for Gay who took on the role of one of the most prestigious universities in America in July 2023.

The epilogue is closely linked to the controversies that were triggered by accusations of anti-Semitism on American campuses.

But there is also something else. The president of Harvard (who is black), for her right-wing critics – writes the BBC -, represents much of what they detest about modern American higher education, which they consider dominated by a left-wing ideology that places an emphasis greater on ethnic and gender diversity rather than rigor. Until two days ago, the Harvard board had rallied around Gay but now her resignation is the clear representation of a great laceration affecting the symbolic places of American culture. With episodes never seen before. In recent days, the president of the University of Pennsylvania, Liz Magill, also resigned, having also been heavily criticized for not having taken clear positions after the Hamas massacre on 7 October and for her testimony ‘considered lukewarm’ given to Congress in the wake of accusations of anti-Semitism in universities since the outbreak of the war between Israel and Hamas. The dualism between conservatives and liberals has long been tearing US society apart and the battlefield are books, schools and universities in an increasingly toxic atmosphere.

Donald Trump, as part of his ‘Agenda 47’ plan for a second term, has called for changes in the way US universities are accredited, to underline ‘the defense of the American tradition and Western civilization’.

(riproduzione autorizzata citando la fonte – reproduction authorized citing the source)

 

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