Intelligence del tutto umana / Entirely human intelligence

(Marco Emanuele)

L’editoriale di Limes 11/2023 ci porta nell’intelligence. Si evoca l’applicazione della geopolitica con ‘visione d’insieme’, si sottolinea l’importanza di connettere punti di vista contraddittori e dell’intelligenza sentimentale. Parole care per chi, come noi, viaggia nel pensiero complesso.

Molto si è scritto su ‘tecnologia vs fattore umano’ soprattutto in occasione dell’attacco di Hamas a Israele del 7 ottobre 2023. Ma il tema, oltre cronache talvolta lunari, è sensibile e strategico. L’intelligenza artificiale è un meraviglioso strumento ma la vera complessità sta nel mistero dell’essere umani, così carico di sentimento e d’imprevedibilità.

La tecnologia per la tecnologia è (troppo) rischioso auto-inganno. Noi umani ci muoviamo, da sempre e per sempre, in un ambiente che mai può dirsi linearmente ‘compiuto’. Attenzione, dunque, a creare l’ennesima religione: quella algoritmica.

Il nuovo passaggio dell’uomo che vorrebbe farsi Dio è nell’uomo che, per sua stessa mano, diventa algoritmo, pensa linearmente, separa e guarda superficialmente, non osserva, non si cala nel profondo. Sarebbe l’uomo oggetto, per sua stessa mano, di una geopolitica a-sentimentale, geo-A-politica.

L’intelligence o è ‘scavo’ nella condizione umana, e in ogni condizione nel suo contesto, o è un’attività come un’altra, d’informazione ma non di conoscenza, utile per classi dirigenti senza visione storica, a-strategiche. Il mondo di oggi chiede altro, il ritorno nella realtà, la comprensione degli opposti, la mediazione. Senza tutto questo, talmente complesso da diventare umano, continueremo a rimanere intrappolati nella cultura di guerra e di compromesso. Occorre cambiare via.

(English version) 

The Limes 11/2023 editorial takes us into intelligence. The application of geopolitics with an ‘overall vision’ is evoked, the importance of connecting contradictory points of view and sentimental intelligence are underlined. Nice words for those who, like us, travel in complex thinking.

Much has been written about ‘technology vs human factor’ especially on the occasion of the Hamas attack on Israel on 7 October 2023. But the topic, beyond sometimes lunar news, is sensitive and strategic. Artificial intelligence is a wonderful tool but the real complexity lies in the mystery of being human, so full of feeling and unpredictability.

Technology for technology’s sake is (too) risky self-deception. We humans have always and forever moved in an environment that can never be said to be linearly ‘accomplished’. Be careful, therefore, about creating yet another religion: the algorithmic one.

The new passage of the man who would like to become God is in the man who, by his own hand, becomes an algorithm, thinks linearly, separates and looks superficially, does not observe, does not delve into the depths. Man would be the object, by his own hand, of an a-sentimental geopolitics, geo-A-politics.

Intelligence is either ‘excavation’ in the human condition, and in every condition in its context, or it is an activity like any other, of information but not of knowledge, useful for ruling classes without historical vision, a-strategic. Today’s world asks for something else, a return to reality, an understanding of opposites, mediation. Without all this, so complex as to become human, we will continue to remain trapped in the culture of war and compromise. We need to change our ways.

(riproduzione autorizzata citando la fonte – reproduction authorized citing the source)

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