Le elezioni di midterm negli Stati Uniti e il potenziale ritorno di una maggioranza repubblicana al Congresso hanno ravvivato le ansie transatlantiche nelle capitali europee. I funzionari europei risentono ancora dei ricordi traumatici dell’era Trump, dei dazi sull’alluminio e sull’acciaio, del profondo antagonismo del 45° presidente nei confronti della Germania, del ritiro degli Stati Uniti dall’accordo di Parigi sul clima e dall’accordo sul nucleare iraniano, nonché delle ripetute minacce di Donald Trump di ritirarsi dalla NATO. Le primarie di midterm del Partito Repubblicano hanno sottolineato la notevole influenza di Trump nell’appoggiare i candidati repubblicani di successo e nel definire il tono della loro comunicazione politica. La maggior parte di questi candidati si presenta con una piattaforma populista, anti-elitaria e anti-“wokeness”, tutti temi sui quali la maggior parte degli europei si trova sul “lato blu della divisione”.
I risultati potrebbero avere un impatto sulla politica estera degli Stati Uniti in due aree principali: il sostegno americano all’Ucraina e la transizione verso l’energia pulita. Inoltre, una forte vittoria dei repubblicani influenzerebbe la politica americana sulla Cina e l’atteggiamento nei confronti dei conservatori europei. Potrebbe anche preparare la scena per il potenziale ritorno di Trump o di uno dei suoi seguaci nel 2024.