“La strategia”, ha scritto il guru del business Richard Rumelt, “implica la concentrazione e, quindi, la scelta. E scegliere significa mettere da parte alcuni obiettivi a favore di altri”. Sebbene l’Indo-Pacifico sia retoricamente il teatro principale degli Stati Uniti, l’amministrazione Biden ha destinato la maggior parte delle sue risorse limitate all’Europa. Questo è un aspetto critico perché le risorse sono molto più scarse di quanto questa strategia lasci intendere. Gli strateghi dovrebbero fare i conti con la realtà delle risorse scarse e con le priorità che questa scarsità impone. Washington deve fare scelte difficili ora che c’è ancora tempo.
Gli attuali documenti strategici degli Stati Uniti dichiarano un’attenzione preponderante per l’Indo-Pacifico. La Strategia di sicurezza nazionale e la Strategia di difesa nazionale danno entrambe chiaramente la priorità alla Cina rispetto alla Russia. Anche le affermazioni retoriche dei funzionari dell’amministrazione implicano un’attenzione per la Cina. In particolare, lo stesso presidente Joe Biden ha affermato in quattro occasioni che l’America avrebbe difeso Taiwan dall’aggressione cinese. Nel frattempo, altri funzionari avvertono con sempre maggiore urgenza la minaccia dell’invasione cinese a Taiwan, definendola “manifesta”, “acuta”, con una “tempistica molto più rapida” di quanto si pensasse, o che “temono” un’invasione già nel 2023.
Strategic Scarcity: Allocating Arms and Attention in Washington | The National Interest