8 marzo, il femminismo profondo di Marquez. Esce in questi giorni il suo libro postumo

(Maria Eva Pedrerol)

“Datemi un pregiudizio e vi solleverò il mondo”, diceva uno dei personaggi di Gabriel García Márquez, l’autore di ‘Cent’anni di solitudine’. I pregiudizi e la solitudine hanno segnato la storia del mondo. Forse sarebbe utile rileggere i suoi libri proprio in queste ore perché narrano di donne e di universi.
In occasione dell’anniversario della sua nascita, il 6 marzo avrebbe compiuto 97 anni, appare un suo inedito romanzo postumo che parla appunto di donne e di molto altro.

‘En agosto nos vemos’ (Ad agosto ci vediamo), poco più di 120 pagine e pubblicato da Random House, è stato scritto da Márquez negli ultimi anni della sua vita. Si tratta dell’evento editoriale dell’anno, come scrivono i media spagnoli, ma García Márquez non amava questa opera. “Questo libro non serve. Bisogna distruggerlo”, aveva detto. Ma i due figli non hanno “ubbidito” al padre e si sono decisi a pubblicarla, scrive La Vanguardia di Barcellona. Il libro è stato presentato sia a Madrid che a Barcellona.

“Spero e ho fiducia che mio padre ci perdoni”, afferma il figlio Gonzalo García Barcha, “per tanti anni non abbiamo parlato del libro in famiglia”, aggiunge, commentando come gli originali del manoscritto si trovassero presso l’Università del Texas ad Austin. Ma due anni fa i figli l’hanno ripresa in mano per prendere una decisione. Fu l’ultimo sforzo di Gabo (come chiamano affettuosamente il padre) per continuare a creare “contra viento y marea” (contro ogni avversità).

Il premio Nobel, scomparso nel 2014, era già molto malato e lasciò l’opera non rivista ma finita, precisano i figli. Narra la storia di Ana Magdalena Bach, una donna forte e matura felicemente sposata per 27 anni. Ogni mese di agosto viaggia verso un’isola dove si trova la tomba di sua madre e per una notte diventa una persona diversa. E gli uomini che sfilano sul letto sono una specie di apprendimento che la va trasformando. Inoltre Ana Magdalena “legge libri che piacevano molto a mio padre”, aggiunge Gonzalo.

“Gabo si considerava un femminista”, ha detto l’altro figlio, Rodrigo, in collegamento zoom da Los Angeles. Per alcuni critici infatti si tratta di un romanzo femminista. E caso vuole che il volume, che viene pubblicato in quasi 30 Paesi, veda la luce a due giorni dalla Giornata Mondiale della Donna.

(riproduzione autorizzata citando la fonte)

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