(Marzia Giglioli)
Come ogni anno, a dicembre si fa il bilancio e quello del mondo nel 2023 è di ‘annus horribilis’. Mai così tanti conflitti e mai così tanti venti di guerra. La parola che spaventa è ‘allargamento’, quella più debole è la pace. Attualmente ci sono 170 conflitti nel mondo (Upsala Program) con una spesa di 2.250 miliardi di dollari. Nessun continente è in pace e la situazione è la più grave dal dopoguerra.
Nell’inventario globale risultano 12.512 le testate nucleari censite a gennaio 2023, 9.576 risultano scorte militari, 86 in più rispetto al gennaio 2022. Il 99% dell’arsenale nucleare appartiene a USA e Russia. Mentre, sul fronte cinese, secondo i dati SIPRI risulta che – nell’arsenale nucleare di Pechino – le testate sono passate da 350 nel gennaio 2022 a 410 nel gennaio 2023. A seconda di come deciderà di strutturare le forze, la Cina potrebbe potenzialmente avere (almeno) lo stesso numero di missili balistici intercontinentali degli Stati Uniti o della Russia entro la fine del decennio (dal libro, appena uscito, ‘Il disarmo nucleare’ di Francesco Vignarca).Il 2023, oltre a registrare una nuova corsa al riarmo nucleare, registra un’impennata nell’uso dell’intelligenza artificiale nel settore militare con una spesa di 9,2 mld di dollari ed una crescita percentuale del 33.3%. Si prevede, inoltre, una forte accelerazione nei prossimi anni con un +38,8 % entro il 2028 (fonte: Archivio Disarmo).
Protagonista assoluto è il Nord America, seguito dall’Asia-Pacifico, mentre – nel 2028 – le due aree saranno quasi paritetiche nell’impiego dell’IA a fini militari (fonte: Markets & markets). L’area dell’Asia-Pacifico risulta quella con la crescita più marcata.
(English version)
Like every year, in December we take stock and that of the world in 2023 is of an ‘annus horribilis’. Never have so many conflicts and never so many winds of war. The scary word is ‘enlargement’, the weaker one is peace. There are currently 170 conflicts in the world (Upsala Program) with a cost of 2,250 billion dollars. No continent is at peace and the situation is the most serious since the post-war period.
In the global inventory there are 12,512 nuclear warheads registered in January 2023, 9,576 are military stockpiles, 86 more than in January 2022. 99% of the nuclear arsenal belongs to the USA and Russia. While, on the Chinese front, according to SIPRI data it appears that – in Beijing’s nuclear arsenal – the warheads went from 350 in January 2022 to 410 in January 2023. Depending on how it decides to structure its forces, China could potentially have (at least) the same number of intercontinental ballistic missiles as the United States or Russia by the end of the decade (from the newly released book ‘Il disarmo nucleare’ by Francesco Vignarca).
2023, in addition to recording a new nuclear arms race, records a surge in the use of artificial intelligence in the military sector with spending of 9.2 billion dollars and a percentage growth of 33.3%. Furthermore, a strong acceleration is expected in the coming years with a +38.8% by 2028 (source: Archivio Disarmo).
The absolute protagonist is North America, followed by Asia-Pacific, while – in 2028 – the two areas will be almost equal in the use of AI for military purposes (source: Markets & markets). The Asia-Pacific area is the one with the most marked growth.